Colloqui e opportunità di lavoro per oltre 100 giovani con 12 aziende
Nei giorni scorsi il job day rivolto ai giovani. Emerge anche come l'abitazione sia ora la necessità più impellente nel Reggiano
Oltre 100 giovani e 12 aziende hanno partecipato nei giorni scorsi al Job Day di Reggio Emilia. La casa bisogno più impellente in provincia.
Rapporto immediato tra chi offre e chi cerca lavoro
Previsto dal Patto di contrasto alle nuove povertà, si è svolto in questi giorni al Tecnopolo di Reggio Emilia il quarto Job Day rivolto ai giovani.
L’evento ha fatto incontrare 101 giovani e 12 aziende nella formula della filiera corta, che prevede un rapporto molto diretto e immediato fra chi offre e chi cerca lavoro.
Dopo un primo momento di presentazione da parte delle aziende infatti, i giovani hanno potuto fermarsi e fare direttamente colloqui conoscitivi e di approfondimento sulle opportunità offerte in uno scambio diretto e dinamico.
Il prossimo Job Day, in novembre, sarà dedicato, per la seconda volta dalla nascita dell’iniziativa, all’occupazione femminile.
La casa esigenza più impellente
I sottoscrittori del Patto di contrasto alle nuove povertà di Reggio Emilia, inoltre, si sono incontrati nei giorni scorsi per un’analisi e un confronto sui nuovi bisogni che si stanno evidenziando in città. Il Comune di Reggio Emilia era rappresentato dall’assessore al Welfare Daniele Marchi.
Soprattutto negli ultimi due anni sono emerse nuove povertà: oggi al primo posto a Reggio Emilia c’è il bisogno abitativo, la necessità di accoglienza residenziale; al secondo posto il lavoro e al terzo altre necessità della vita quotidiana.
Prima del 2021 al primo posto c’era il lavoro come bisogno impellente. Oggi è l’abitazione la condizione più precaria, soprattutto se sommata ad altre problematiche (di salute, di provenienza geografica, di competenze di base, di genere).
I sottoscrittori hanno evidenziato la necessità di mantenere l’integrazione costruita e i servizi di accompagnamento e orientamento per le persone fragili e di porre particolare attenzione al mondo femminile, che è più esposto al lavoro temporaneo, frammentato e sottopagato.