Sequestrati capi di abbigliamento contraffatti
Si tratta di articoli che non avevano ottenuto la necessaria autorizzazione con il logo Nasa
Ha avuto anche delle ripercussioni in provincia di Reggio Emilia l’articolata attività investigativa delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Verbania, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani e coadiuvate da altri Reparti del Corpo, che hanno sottoposto a sequestro oltre 20 mila capi di abbigliamento per adulti e bambini recanti i loghi dell’agenzia spaziale governativa statunitense NASA.
Capi di abbigliamento contraffatti
REGGIO EMILIA - Il servizio trae origine - spiega una nota della Guardia di Finanza - da un controllo in materia di sicurezza prodotti effettuato presso un megastore di abbigliamento e prodotti per la casa sito nella Provincia VCO e dove i militari del Gruppo di Verbania, congiuntamente a personale ispettivo della Sezione Antifrode e Controlli dell’A.D.M. del V.C.O, hanno scoperto ed hanno sottoposto a sequestro amministrativo 151 capi di abbigliamento non conformi alla normativa.
I militari, trovandosi poi innanzi capi di abbigliamento contraddistinti dal logo NASA, hanno deciso di approfondire la liceità dell’utilizzo del logo da parte di un’azienda operativa nella provincia BAT.
E' stato appurato
Previo raccordo intercorso con la predetta Agenzia spaziale statunitense, è stato appurato come, sebbene fosse stata rilasciata una preliminare autorizzazione all'uso dei loghi identificativi dalla stessa Agenzia, ovvero i cosiddetti "meatball" e "worm", la stessa fosse totalmente all’oscuro delle modifiche apportate sugli stessi e riprodotti su felpe, magliette e altri indumenti.
Le guide lines della Agenzia Spaziale Americana prevedono infatti un minuzioso processo di approvazione preventiva che la società produttrice, in realtà, ha simulato di aver effettuato in fase di ricezione degli ordinativi di acquisto da parte della catena distributiva presente in tutto il nord Italia o, addirittura, dava arbitrario inizio alla produzione sebbene la stessa NASA l’avesse espressamente vietato in quanto in netto contrasto con le loro linee guida per il merchandising.
I reati contestati
Pertanto, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Trani, competente per territorio, il legale rappresentante e l'amministratore di fatto/direttore commerciale della società pugliese per i reati di cui agli artt. 473 - Contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni e 474 C.P. Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi.
La ricostruzione della filiera distributiva, mediante meticolosa analisi delle fatture elettroniche di vendita acquisite per il tramite del partner tecnologico SOGEI, portava ad individuare che la produzione autunno-inverno 2023 era stata quasi interamente destinata ad un megastore avente sede centrale a Milano, ma con 35 punti vendita in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Lazio e Piemonte, fra i quali uno nel VCO, da dove sono partite le investigazioni.