Perquisizioni in tutto il reggiano. Fermati due giovani: spacciavano in un campo giochi e in un Centro commerciale
Interessata anche la provincia di Modena. Intanto il Ministero dell'Interno ha diffuso il primo identikit delle bande giovanili che operano nel nostro territorio
A partire dalle prime ore di oggi 15 dicembre 2023, la Polizia di Stato ha avviato una massiccia operazione in 14 province italiane per contrastare la presenza delle baby gang e, in alcuni casi, dei rapper. Le località coinvolte includono Arezzo, Bari, Catania, Genova, Milano, Modena, Napoli, Palermo, Padova, Pescara, Reggio Emilia, Rovigo, Salerno e Verona.
Già quaranta fermi
REGGIO EMILIA - Come riporta Prima Modena, in questa maxi operazione sono impegnati oltre 500 operatori e, al momento, sono una quarantina le persone arrestate con circa una decina di minorenni. Secondo le prime informazioni sono state sequestrate pistole, armi da taglio e tirapugni nonché centinaia di dosi di droga e diverse somme di denaro per un ammontare di circa 10 mila euro.
Una ricerca per capire il fenomeno
Da chi sono composte, dove sono e cosa fanno le gang giovanili in Italia? Il centro di ricerca Transcrime dell’Università cattolica, il Dipartimento della pubblica sicurezza e il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità hanno svolto uno studio sul fenomeno nel nostro Paese presentato nella giornata di giovedì 14 dicembre.
Con il rapporto esplorativo “Le Gang Giovanili in Italia” è stato svolto un lavoro per fornire una classificazione e una mappatura della presenza di queste bande giovanili.
Un "quadro" completo
Il rapporto è stato realizzato da Transcrime, il centro di ricerca interuniversitario sulla criminalità transnazionale dell’Università cattolica del sacro cuore, Alma mater studiorum università di Bologna e Università degli studi di Perugia, in collaborazione con il Servizio analisi criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno e il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità del ministero della Giustizia.
Le informazioni alla base di questo studio sono state raccolte sia attraverso gli Uffici della Polizia di Stato e dell’Arma dei carabinieri, sia attraverso gli Uffici di servizio sociale per i minorenni (Ussm). Questi dati sono stati ulteriormente integrati tramite la raccolta e l’analisi di notizie apparse su giornali nazionali e locali o agenzie di stampa.
Operano nel Centro-Nord con un'età compresa tra i 15 e i 17 anni
Il risultato ha evidenziato che le gang giovanili sono attive nella maggior parte delle regioni italiane, con una leggera prevalenza del Centro-Nord rispetto al Sud del Paese e sono principalmente composte da meno di 10 individui, in prevalenza maschi e con un’età compresa fra i 15 e i 17 anni.
I crimini realizzanti con più frequenza sono reati violenti come risse, percosse e lesioni, atti di bullismo, disturbo della quiete pubblica e atti vandalici. Meno frequenti e di solito commessi da gruppi più strutturati, sono lo spaccio di stupefacenti o i furti e le rapine. Le vittime sono per la maggior parte loro coetanei.
Dall’analisi emerge inoltre come vi siano quattro tipi principali di gang con caratteristiche differenti e una diversa distribuzione sul territorio.
Le più diffuse sono quelle prive di una struttura definita e per questo si rendono responsabili di attività violente occasionali.
Obiettivo: accrescere il proprio status criminale
Al secondo gruppo, quelle che in massima parte operano nelle province di Modena e Reggio Emilia, appartengono le gang che si ispirano o hanno legami con organizzazioni criminali italiane e sono presenti specialmente nel Sud del Paese dove le loro azioni sono spesso legate alla volontà di accrescere il proprio status criminale con l’auspicio di entrare a far parte dei clan mafiosi.
Una terza classificazione riguarda quelle bande che si ispirano a organizzazioni criminali o gang estere le quali sono presenti prevalentemente in aree urbane del Nord e del Centro del Paese e composti in prevalenza da stranieri di prima o seconda generazione.
L’ultimo gruppo riguarda quello delle gang con una struttura definita ma senza riferimenti ad altre organizzazioni le quali sono presenti in tutte le macroaree del Paese e composti in prevalenza da italiani; compiono spesso reati come furti o rapine, ma anche reati violenti. Non sono solitamente dotate di simbologie particolari né hanno interesse a pubblicizzare le proprie azioni.
Perché si uniscono in queste bande
La spinta dei ragazzi a far parte di queste bande è data soprattutto da rapporti problematici con le famiglie, con i loro coetanei o con il sistema scolastico ma anche per le difficoltà relazionali o di inclusione nel tessuto sociale favorito dal disagio sociale o economico.