Estorsione in concorso continuata: arrestato 59enne campano
L'uomo agiva in collaborazione con altre sette persone
Un uomo reggiano è stato arrestato per estorsione.
Estorsione in concorso continuata
CASALGRANDE - Nel 2016, a seguito degli esiti di un’articolata attività d’indagine condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Reggio Emilia, l’odierno condannato residente a Casalgrande, era stato arrestato, e raggiunto da un ordine di carcerazione perché resosi responsabile in concorso con altre 7 persone di estorsione continuata in concorso.
Una indagine denominata "Don Matteo"
L’attività d’indagine, denominata “Don Matteo” ha origine nel dicembre 2014 a seguito del monitoraggio svolto dall’Arma reggiana nei confronti del fenomeno dell’usura e delle potenziali vittime, anche mediante i contatti con le fondazioni ed associazioni antiracket attive in Emilia Romagna.
In particolare l’operazione ha visto quali protagonisti, oltre ai Carabinieri, la Fondazione Antiracket San Matteo Apostolo di Bologna che ha interloquito con l’Arma anche tramite l’organizzazione di volontariato Papa Giovanni XXIII di Reggio Emilia.
Dalle indagine è emerso che un imprenditore reggiano stava subendo pesantissime minacce rivolte allo stesso ed ai propri famigliari.
Una particolarità della condotta delittuosa era costituita dal fatto che le vittime venivano “cedute” tra i vari gruppi criminali sia per “regolarizzare” i rapporti economici con la cessione del credito che per generare nella stessa vittima una maggior intimidazione esercitata dal gruppo criminale subentrante.
Interessi fino al 350 per cento
Le indagini successive hanno confermato senza alcun dubbio l’usura patita dall’imprenditore il quale non poteva negare la propria condizione di vittima e come fosse costretto a rivolgersi a più sodalizi usurai ed a pagare interessi con tasso tra il 180% ed il 350%, su prestiti di oltre un milione di euro, dei quali circa 200mila documentati dall’inizio dell’indagine.
Condannato a poco più di due anni
Si tratta di un uomo di 59 anni di origini campane residente a Casalgrande, il quale, a seguito dell’iter processuale, con sentenza emessa in data 27 febbraio 2023 dal Tribunale Ordinario di Reggio Emilia, divenuta definitiva il 13 giugno 2023 l’uomo è stato riconosciuto colpevole dal competente Tribunale di Reggio Emilia che l’ha giudicato, condannandolo a 2 anni e 2 mesi e 20 giorni in regime di detenzione carceraria, oltre il pagamento della pena pecuniaria di euro 445,00.
Per questi motivi, l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, in data 15 dicembre 2023 ha emesso l'ordine di esecuzione per la carcerazione.
Arrestato
Il provvedimento restrittivo è stato eseguito martedi 19 dicembre dai Carabinieri della Stazione di Casalgrande, nel cui comune l’uomo risiede.
I militari, quindi, hanno raggiunto l’uomo presso la propria abitazione in cui si trovava, lo hanno arrestato ed hanno dato esecuzione al provvedimento accompagnando l’uomo in carcere per l’espiazione della pena.