L'Orchestra Svizzera Italiana tra Mozart e Beethoven
Atteso concerto al Teatro Valli a cura della Fondazione I Teatri
Riprende in bellezza mercoledi 10 gennaio 2024 la Stagione dei Concerti della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia con l’Orchestra della Svizzera italiana, con Alexei Ogrintchouk oboista e direttore d’orchestra, impegnata in un programma tra Mozart e Beethoven.
Due opere di Mozart
REGGIO EMILIA - Di Mozart due opere, una degli inizi e una della fine della sua parabola creativa: la Cassazione K63, del 1769 (genere affine alla serenata e al divertimento), testimonia le impeccabili capacità artigianali di un Mozart tredicenne, mentre “Ah se in ciel, benigne stelle” (qui nella trascrizione per oboe), scritta nel 1788 per Aloysia Weber (sorella della moglie Constanze) mostra quale caleidoscopio di affetti Mozart sia capace di concentrare in una sola aria.
Un Beethoven avanti nel tempo
Proseguendo nel programma della serata, se l’Ottetto, composto nel 1792 da un Beethoven poco più che ventenne, guarda ai modelli mozartiani, la Seconda sinfonia – concepita mentre cominciavano a manifestarsi i sintomi della sordità – per dimensioni, proporzione degli sviluppi e sensibilità si proietta in un futuro che non ha più nulla di settecentesco. Basti riportare, tra i tanti giudizi quello apparso sulla Zeitung für die Elegante Welt di Lipsia, che parlava di una “enorme mostruosità, un gigantesco drago ferito che a tutti i costi non ne vuole sapere di soccombere”, a testimoniare quanto Beethoven fosse già avanti, troppo avanti per le orecchie del tempo
L'Orchestra della Svizzera Italiana
Alexei Ogrintchouk oboista e direttore d’orchestra, musicista da camera di grande richiamo laureato alla Scuola di Musica Gnessin a Mosca e al Conservatorio di Parigi, guida l’Orchestra della Svizzera Italiana, formazione che collabora con i grandi nomi del panorama direttoriale e con i più celebri solisti; si esibisce nella Svizzera italiana e nei maggiori centri nazionali ed internazionali.