L'iniziativa

Robi Damelin e Laila Alsheikh ospiti d’onore a Reggio Emilia

Fanno parte di una organizzazione congiunta dove i componenti hanno perso un familiare a causa del conflitto tra Israele e Palestina

Robi Damelin e Laila Alsheikh ospiti d’onore a Reggio Emilia
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Robi Damelin e Laila Alsheikh ospiti d’onore a Reggio Emilia

Robi Damelin e Laila Alsheikh a Reggio

REGGIO EMILIA - “Noi ci impegniamo per una vita di nonviolenza e riconciliazione, noi promettiamo di ascoltare con empatia e comprensione il prossimo anche quando non saremo d’accordo, noi crediamo nel potere di un dialogo onesto, noi aspiriamo a una carta universale di riconciliazione e dei diritti umani per tutti”.

È con questo appello all’umanità delle bambine e dei bambini israeliani e palestinesi che si apre la presenza a Reggio nell'Emilia di Robi Damelin Laila AlSheikh, quali portavoce di Parents Circle Families Forum (Pcff), una organizzazione congiunta israelo-palestinese di cui fanno parte oltre 600 famiglie, che hanno perso un familiare stretto a causa del conflitto tra Israele e Palestina. L’organizzazione è impegnata in attività di contrasto ai discorsi d’odio, soprattutto nell’ambito educativo, e promuove dialogo, tolleranza e rispetto della dignità di tutte le vite, testimoniando in incontri pubblici e attraverso i media.

Durante la missione istituzionale del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi nella città gemella di Beit Jala (Palestina), svoltasi nel settembre 2023 e coordinata dalla Fondazione E35, con la presenza di Fondazione Mondinsieme, Fondazione dello Sport e Reggio Children, sono stati promossi dialoghi e relazioni con questa importante realtà che sarà presente nella città emiliana nelle giornate del 24, 25 e 26 febbraio prossimi.

Il programma

Durante le giornate a Reggio Emilia, i rappresentanti di Parents Circle avranno occasione di incontrare rappresentanti dell’Amministrazione comunale, associazioni del territorio, i giovani, ma anche di visitare luoghi significativi per il dialogo interreligioso, la pace e la convivenza civile, nonché di incontrare il Consiglio comunale nella seduta di lunedì 26 febbraio. A margine di questi incontri, Robi Damelin, di origine sudafricana, avrà anche l’opportunità di incontrare diverse organizzazioni reggiane.

Nel corso della visita ci saranno anche tre importanti momenti aperti al pubblico e rivolti anche a organizzazioni della società civile, enti territoriali interessati ad approfondire il tema della riconciliazione, della pace e della convivenza civile e riflettere insieme su come contrastare i crimini d’odio e favorire pari dignità e diritti per tutti.

  • Sabato 24, ore 10.00 al Tecnopolo (piazzale Europa, 1): “Il ruolo delle comunità e della società civile nei processi di riconciliazione e di pace” - incontro dedicato a istituzioni, società civile e attivisti (Evento su prenotazione – martina.vergalli@e-35.it
  • Lunedì 26, ore 9.30 nella sede di SD Factory (via Brigata Reggio, 29): incontro pubblico "Per una cultura di pace e riconciliazione" - evento indirizzato agli attori dell’ambito culturale e dell’educazione (Prenotazione: martina.vergalli@comune.re.it)
  • Lunedì 26, ore 20.30 al Laboratorio Aperto - Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro, 44/C): proiezione del documentario "One Day After Peace" in collaborazione con il Centro di Giustizia riparativa Anfora di Reggio Emilia.

Note biografiche

Robi Damelin - Portavoce del Parents Circle (Forum delle famiglie vittime del conflitto israelo-palestinese), Robi Damelin è nata a Johannesburg, in Sudafrica, nel 1945. È immigrata in Israele nel 1967. Prima di allora si è impegnata nel movimento anti-apartheid. Nel marzo del 2002, il figlio della signora Damelin, David, viene ucciso da un cecchino mentre presta servizio militare come riserva. David aveva 28 anni e stava terminando un master in filosofia dell’educazione all’Università di Tel Aviv, nella convinzione che l’istruzione potesse fare la differenza in Israele. Dopo la morte di David, Robi sente il forte bisogno di fare qualcosa per impedire ad altri genitori di vivere il terribile dolore della perdita di un figlio a causa del conflitto. Chiude la sua società di pubbliche relazioni e si dedica interamente al Parents Circle-Families Forum (Forum delle Famiglie in Lutto).

Laila AlSheikh vive a Betlemme, in Cisgiordania. Ha studiato contabilità e amministrazione aziendale. Nel 2002, suo figlio Qussay, di 6 mesi, si è ammalato e i soldati israeliani hanno impedito a Laila di portarlo in ospedale per più di cinque ore. Qussay morì per la mancanza di cure tempestive. Laila si è unita al Parents Circle nel 2016. Dopo la morte del figlio, non ha mai pensato di vendicarsi, ma ha piuttosto dedicato il suo tempo e le sue energie a garantire un futuro migliore e più pacifico ai suoi figli.

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