Divieto di avvicinamento per marito violento
L'uomo è accusato di continui maltrattamenti fisici e psicologici nei confronti della convivente
GUASTALLA - Da oltre otto anni la convivente subiva maltrattamenti fisici e psicologici da parte del compagno nella loro abitazione di Guastalla.
Aggressioni fisiche
Dall’inizio del 2015, in diverse occasioni e in maniera continuata, ha subito offese, minacce e violenze da parte del compagno convivente. Condotte violente sia fisiche che verbali proseguite nel tempo, consistite in ingiurie, minacce ed in due episodi di aggressioni fisiche, in cui nel dicembre 2018, a seguito di una discussione, lui l'ha colpita con un violento pugno al dito mignolo, provocandole lesioni giudicate dai sanitari guaribili in 40 giorni, mentre nell’ottobre 2022 l'ha colpita con un violento schiaffo provocandole una perforazione del timpano.
L'ha minacciata di morte
Negli ultimi mesi, per questioni di gelosia l'ha minacciata di morte anche attraverso l’invio di ripetuti messaggi e audio vocali, controllandole assiduamente i movimenti social pretendendo che la stessa si cancellasse.
Una sofferta deposizione
Maltrattamenti fisici e psicologici quelli computi dall’uomo nei confronti della convivente a seguito dei quali, al termine delle indagini, i carabinieri in forza alla stazione di Guastalla, a cui la donna nel corso di una sofferta deposizione ha raccontato i fatti, hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci un 34enne, in ordine al reato di maltrattamenti in famiglia aggravati.
Una distanza di almeno 2.500 metri
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri della stazione di Guastalla ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l'applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima, prescrivendogli di non avvicinarsi al domicilio della persone offese e ai luoghi frequentati dalla medesima nonché dei prossimi congiunti della vittima, mantenendo una distanza di almeno 2500 metri, e di non comunicare con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo con la persona offesa.