Reggio Emilia

Tra Settecento e Contemporaneo debuttano all'Ariosto due opere buffe

La prima è "Alfred, Alfred" di Franco Donatoni mentre la seconda è "La serva padrona" di Giovanni Battista Pergolesi

Tra Settecento e Contemporaneo debuttano all'Ariosto due opere buffe
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Venerdì 24 maggio ore 20.00 (replica domenica 26 maggio ore 15.30) debutta al Teatro Ariosto di Reggio Emilia il dittico composto dalle due opere buffe Alfred, Alfred di Franco Donatoni e La serva padrona di Giovanni Battista Pergolesi, prodotto dalla Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e anteprima del Festival Aperto / Reggio Parma Festival.

L'ideazione

REGGIO EMILIA - Sul podio, a dirigere l’Icarus Ensemble, Dario Garegnani, che ha lavorato con tutti i maggiori compositori di oggi, tra cui Mauricio Kagel, di cui è stato assistente, Gyorgy Kurtàg, Luca Francesconi e molti altri  e ha diretto numerose prime esecuzioni assolute per organici vari.

L’ ideazione è di Muta Imago, duo vincitore di Premi Ubu e impostosi nel mondo performativo contemporaneo con una proposta teatrale innovativa e contaminata, composto da Claudia Sorace e Riccardo Fazi, rispettivamente regista e drammaturgo dell’opera.

Due date:  1995 e 1733

In una sola sera si susseguono Alfred, Alfred, sette scene e sei intermezzi di Franco Donatoni, del 1995 e La serva padrona, due intermezzi di Giovanni Battista Pergolesi, del 1733, che la regia coraggiosamente decide di presentare assieme, cercando di tessere una trama unica che lega le due vicende.

Ecco dunque che la (vera) storia dell'allucinata degenza ospedaliera del compositore Franco Donatoni in Australia di “Alfred, Alfred” viene presentata come prologo onirico, sorta di sogno allucinato del personaggio di Uberto, protagonista della Serva Padrona, in questa messinscena curatore di arte contemporanea ossessionato dalla paura della morte.

La paura della fine

Entrambe le opere sono infatti innervate da una faglia sottile che parla della finitezza delle nostre vite e della paura della fine: una paura che la scaltra Serpina, la serva protagonista del lavoro di Pergolesi, volgerà a suo vantaggio mettendo in campo infine una rivoluzione dei ruoli che ricorda la vittoria dell’Illuminismo sull'Ancien Régime.

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