Fabbrico

Diocesi in lutto: morto don Gino Bolognesi, religioso dai mille volti

Era parroco di Campagnola, Fabbrico e Cognento. Aveva 71 anni

Diocesi in lutto: morto don Gino Bolognesi, religioso dai mille volti
Pubblicato:
Aggiornato:

Nella notte tra l’11 e il 12 luglio 2024 è morto, all’età di 71 anni, don Gino Bolognesi, parroco di Campagnola, Fabbrico e Cognento. È spirato in casa accudito amorevolmente dai familiari. Era malato da tempo.

Morto don Gino Bolognesi

FABBRICO - Don Gino era nato a Fabbrico il 20 ottobre 1952; nel paese natale aveva ricevuto l’ordinazione presbiterale in data 1° ottobre 1977. Dal 1979 al 1995 don Bolognesi è stato insegnante nello Studio Teologico Interdiocesano. Ha iniziato il suo ministero come vicario cooperatore per il Duomo di Guastalla, dal 1979 fino al 1981, quando è stato poi nominato vicario parrocchiale a Campagnola, incarico quest’ultimo ricoperto fino al 1995. Nel mentre il presbitero è stato vice-rettore del Seminario urbano, dal 1982 al 1985.

In Madagascar

La sua opera instancabile di sacerdote lo ha portato a partire missionario “fidei donum” in Madagascar per circa un decennio, dal 1995 al 2006; nell’Isola rossa, come “uomo del fare”, si è speso in prima persona in modo particolare per l’Ospedale di Ampasimanjeva. Rientrato in Italia, don Gino è stato parroco di Reggiolo e Villanova fino al 2015, quando monsignor Camisasca lo ha nominato parroco moderatore dell’unità pastorale “Madonna Pellegrina” comprendente le parrocchie di Campagnola, Cognento e Fabbrico.

Parroco Reggiolo

La generosità e la grande fede di don Gino sono apparse ancora più evidenti quando, al rientro dalla missione, monsignor Caprioli gli ha affidato l’incarico di parroco di Reggiolo. E riandiamo con la memoria al 2012, quando il sisma sconvolge il paese e don Gino per stare vicino alla sua gente decide di abitare per mesi in un container posto nel cortile dell’oratorio completamente distrutto; il parroco si è impegnato poi attivamente per il restauro e la ricostruzione della chiesa parrocchiale reggiolese.

Senza risparmiarsi

"Nel momento in cui è subentrata la malattia – ricorda  don Alberto Nicellidon Gino ha consapevolmente continuato a lavorare senza risparmiarsi per non lasciare nulla in sospeso al suo successore, il tutto senza smettere di incontrare i parrocchiani ed essere a loro disposizione nel limite del possibile. Una larghezza di cuore che è valsa a don Bolognesi la stima dei confratelli, con cui ha sempre avuto un rapporto sincero e fraterno."

Seguici sui nostri canali