Indagine Lapam

Sono oltre 4 mila le attività gestite da under 35 nel reggiano

Rispetto al 2017 sono in netto calo, pari al 14.8 per cento

Sono oltre 4 mila le attività gestite da under 35 nel reggiano
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Quelle gestite da giovani under 35 sono complessivamente l’8,1% del totale delle imprese presenti su Reggio Emilia e, rispetto al 2017, nel secondo trimestre 2024 si è osservato un netto calo, pari al 14,8%. È quanto fotografa l’ufficio studi Lapam Confartigianato che ha monitorato la presenza delle imprese gestite da Under 35 nel tessuto economico e sociale reggiano.

4 mila le attività gestite da under 35

REGGIO EMILIA - Come riportano i dati, sono 4.354 le attività gestite da giovani nel territorio provinciale: di queste 968 sono gestite da donne (il 22,2%) e 1.510 da stranieri (il 34,7%). Anche le imprese giovanili incontrano, però, le stesse criticità delle attività gestite da over: primo fra tutti la difficoltà nel reperire personale specializzato. Negli ultimi 20 anni mancano all’appello 5.497 reggiani nella fascia d’età tra i 15 e i 34 anni. Il 12% dei profili vengono ricercati per oltre 6 mesi e questo costa lo 0,98% del PIL regionale.

Cosa spinge un giovane ad aprire un'azienda

Ma che cosa spinge un giovane ad aprire una propria attività? L’ufficio studi Lapam Confartigianato ha indagato anche questo scenario, da cui è emerso che, a livello regionale, il 66% di loro sceglie di farlo per ottenere successo personale ed economico, il 49% per conoscenza e/o opportunità del mercato, il 47% per valorizzare le proprie competenze e il 37% per insoddisfazione nei confronti del lavoro precedente. E in quali settori si concentrano le aperture? Principalmente nel comparto costruzioni, nei servizi alle persone e nel turismo. L’82% ha incontrato difficoltà nell’apertura della propria attività: le principali si sono incontrate nelle procedure amministrative (53,2%), conoscenze normative (43,8%), concorrenza (25,1%).

Il commento del Segretario Generale Lapam Rossi

«Quando, come associazione, chiediamo di snellire la burocrazia, alleggerire la pressione fiscale e agevolare le certificazioni – spiega Carlo Alberto Rossi, Segretario Generale Lapam Confartigianato – lo rimarchiamo perché sappiamo che sono i principali problemi riscontrati da coloro che vogliono arricchire il tessuto economico e sociale di un territorio dando vita alle loro idee e aprendo la loro impresa. Nella nostra provincia ci sono tutti gli ingredienti per incentivare e dare ampio spazio alla creatività imprenditoriale dei giovani: c’è talento, ci sono gli strumenti tecnologici, c’è voglia di mettersi in gioco: le istituzioni devono sostenere questi valori con azioni concrete, perché solo avendo un ricambio generazionale e solamente favorendo nuove aperture di attività imprenditoriali si rimarrà al passo con i tempi. L'accesso al credito rimane fondamentale per garantire anche ai giovani la possibilità di aprire imprese manifatturiere, che richiedono ingenti capitali e investimenti iniziali, un settore che è fiore all'occhiello del nostro tessuto economico».

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