L'iniziativa

Coldiretti: Vino, bene applicazione contrassegni di Stato IGT Emilia

Dal 1° Maggio 2025 su tutte le bottiglie e gli altri contenitori dei vini a IG “Emilia” o “dell’Emilia” sarà obbligatorio apporre il Contrassegno di Stato

Coldiretti: Vino, bene applicazione contrassegni di Stato IGT Emilia
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La norma è stata fortemente voluta da Coldiretti e adottata dal Consorzio Tutela Vini Emilia.

Positiva decisione

REGGIO EMILIA - L’introduzione dell’obbligo, dal 1 maggio 2025, di applicazione del contrassegno di Stato su tutte le bottiglie dei vini ad Indicazione Geografica (IG) “Emilia” o “dell’Emilia” è una buona notizia che consentirà di rafforzare la tutela e la tracciabilità dei vini eliminando il rischio di prodotti contraffatti.

Tracciabilità

E’ quanto dichiara Coldiretti  sottolineando che la norma è stata fortemente voluta da Coldiretti sin dalla predisposizione del Testo unico del Vino (Legge 238/2016) sostenendo la possibilità che anche i vini a IGT potessero dotarsi di un sistema di tracciabilità (la cosiddetta “fascetta”) paragonabile ai contrassegni previsti per i vini a Docg e Doc che consentono di poter verificare e tracciare l’esatta produzione dei vini dal grappolo al bicchiere, nell’ottica di una maggior tutela di tutta la filiera fino al consumatore.

Su tutti i recipienti

Il funzionamento - informa Coldiretti – sarà simile a quello già obbligatorio per i vini Docg: l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS) fornirà, tramite Valoritalia, i contrassegni alle cantine che provvederanno ad applicarle sulle bottiglie e su tutti i recipienti confezionati (dal bag in box alla damigiana, se confezionata dal produttore). Nei contrassegni sarà integrato un QR-Code che rimanda ad un applicativo di tracciabilità e comunicazione dell’IPZS nel quale è possibile implementare tutto quello che l’azienda ritiene opportuno comunicare al consumatore: etichetta, certificazioni bio e altre, sostenibilità, storia aziendale, abbinamenti con i cibi, ecc.

Maggiore tutela

L’adozione di un contrassegno di stato emesso dal Poligrafico dello Stato, rispetto ad altri strumenti di tracciabilità – conclude Coldiretti  - è un’ulteriore tutela per le aziende, poiché la sua contraffazione rappresenta una fattispecie sanzionatoria assai più grave rispetto alla ‘semplice’ irregolarità di etichettatura o rendicontazione”.

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