Perseguita i vicini di casa: il giudice gli revoca l'affidamento in prova
I carabinieri della stazione di Casalgrande hanno eseguito l’ordinanza di aggravamento della misura cautelare e hanno condotto l’uomo in carcere

Era sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali con le prescrizioni dell’obbligo di dimora notturno e divieto di allontanamento dal comune di Casalgrande.
Cumulo di pena
CASALGRANDE - La misura dell’affidamento, era stata disposta con ordinanza del Tribunale di Caltanisetta del 27 settembre 2024 in riferimento al provvedimento di cumulo pene del 7 settembre 2022, comprensivo di due condanne per i reati di tentata rapina, simulazione di reato commessi nel 2016 e rifiuto di accertamento dello stato di ebbrezza, con fine pena previsto per il 14 giugno 2026.
Atti persecutori
Si tratta di un 46enne di Sassuolo, domiciliato a Casalgrande, il quale si sarebbe reso responsabile nello scorso aprile, del reato di atti persecutori nei confronti dei vicini di casa. Nel dettaglio, il 24 aprile scorso 2025, intorno alle ore 11,00, i carabinieri di Casalgrande, sono intervenuti presso un’abitazione, per una lite di vicinato.
Una ferita
Giunti sul posto, i militari hanno trovato il 46enne, in forte stato di agitazione e con una ferita sul sopracciglio sinistro, riferendo che tale lesione, gli era stata provocata con una testata sferratagli dal suo vicino di casa a seguito di un diverbio. Sentita la controparte e altri testimoni, si è scoperto che il 46enne, da tempo aveva atteggiamenti vessatori nei suoi confronti, presentandosi presso la sua abitazione per i più disparati motivi, nonostante gli avesse chiesto di smetterla.
Minacciato
E durante l'ultimo alterco il 46enne con atteggiamento aggressivo e agitato, avrebbe iniziato a spogliarsi, a minacciarlo con testuali parole: “Ti metto sotto terra, non sai con chi hai a che fare”, ed altre offese, sferrando poi una testata a una grata di ferro posta lì vicino.
Una pistola
La vittima, ed altri presenti, spaventati dal gesto, hanno tentato di calmarlo, ma questi faceva rientro presso la propria abitazione per poi uscire nuovamente, nascondendo la mano destra dietro la schiena e affermando di avere una pistola. Ai carabinieri l’uomo ha riferito di essere tornato in casa per prendere un coltello e difendersi. In effetti la perquisizione domiciliare eseguita dai carabinieri di Casalgrande dava esito negativo in relazione al possesso di armi.
In carcere
Le successive indagini, supportate anche dalle dichiarazioni testimoniali hanno permesso di acquisire elementi di presunta responsabilità nei confronti del 46enne, il quale veniva denunciato alla procura reggiana in ordine al reato di atti persecutori. Per questi fatti il 2 maggio scorso, l’Ufficio di Sorveglianza di Reggio Emilia, a cui i carabinieri hanno relazionato l’accaduto, ritenuto che la situazione descritta riguardava un’allarmante conflittualità con il vicinato in relazione all’ultimo episodio, in cui la lite con il vicino sarebbe degenerata in comportamenti violenti e minacciosi, con l'uso di un coltello da parte del 46enne, ha revocato l’attuale misura dell’affidamento non consentendone la prosecuzione, neppure in via provvisoria ritenendo venute meno le condizioni, disponendo l’accompagnamento in carcere dell’affidato. Il provvedimento, giunto ai carabinieri di Casalgrande, è stato quindi eseguito nella mattinata di domenica 4 maggio , con i militari che hanno condotto in carcere il 46enne.