Per contrastare la grave emarginazione adulta e attuare politiche inclusive nell’ottica di superare la logica emergenziale Reggio Emilia sperimenta anche il modello Housing led fornendo soluzioni abitative e accompagnamento all’autonomia.
Reggio sperimenta il progetto Housing Led
REGGIO EMILIA – In via Dalmazia sono stati presentati 11 nuovi mini appartamenti destinati all’accoglienza di persone senza dimora in regime di Housing led, vale a dire con accompagnamento all’autonomia abitativa e il reinserimento sociale. L’intervento, che si inserisce appunto nelle azioni promosse dall’assessorato alla Cura delle persone del Comune di Reggio Emilia per il contrasto alla grave emarginazione adulta, si rivolge a persone a media o alta autonomia e con una capacità economica, anche minima, per le quali la difficoltà di accesso al mercato privato degli alloggi rappresenta un ostacolo alla piena autonomia. L’obiettivo è fornire loro un contesto abitativo stabile e dignitoso, promuovendo allo stesso tempo percorsi personalizzati di autonomia e inclusione.
Investimento da 500 mila euro
Il progetto ha visto un investimento di 500 mila euro di fondi Pnrr, grazie ai quali è stato possibile riqualificare l’edificio di proprietà comunale con interventi di efficientamento energetico e manutenzione straordinaria negli appartamenti. L’investimento prevede la presenza di figure educative “a bassa intensità” – che non risiedono quindi all’interno dello stabile ma che assicurano la loro presenza per alcune ore alla settimana – che seguono e sostengano, laddove possibile, la relazione con l’esterno per promuovere stabilità e reinserimento nella comunità locale.
Residenza reale
La riqualificazione della palazzina di via Dalmazia rappresenta di fatto uno dei primi progetti con Fondi Pnrr ad essere concluso a Reggio Emilia. L’accesso alla struttura avviene tramite valutazione sociosanitaria integrata a cura dell’equipe Grave emarginazione adulta. Con l’ingresso negli appartamenti, quelle che erano persone senza dimora trasferiscono la loro residenza da quella fittizia in piazza Prampolini 1 a una residenza reale.
Una ventina le persone
Sono circa una ventina le persone che già abitano negli appartamenti dalla primavera del 2024 e che sabato 18 ottobre hanno festeggiato la ristrutturazione della loro nuova casa assieme all’assessora alla Cura delle persone Annalisa Rabitti e all’assessora regionale al Contrasto alle povertà Elena Mazzoni. Presenti anche il dirigente del Servizio Contrasto alle povertà urbane del Comune Antonio Costantini, gli operatori socio-sanitari coinvolti nel progetto e i referenti della Cooperativa Papa Giovanni XXIII che opera all’interno della struttura.
No all’accoglienza emergenziale
Il modello dell’Housing Led combina soluzioni abitative flessibili e supporti personalizzati, superando la logica dell’accoglienza emergenziale, promuovendo inclusione, stabilità e reinserimento nella comunità. All’interno degli appartamenti viene favorita la capacità di convivere autonomamente con altre persone, non scelte, in uno spazio abitativo intimo come la casa, gestendo la convivenza in un contesto condominiale, facilitati anche dalla presenza degli operatori. Rientra in quest’ottica anche la condivisione di alcuni grossi elettrodomestici e oggetti di uso quotidiano, quali tavoli e sedie, mentre l’arredo di base, come cucina, letti o armadi, è stato fornito alla consegna dell’appartamento. Agli inquilini viene invece richiesto un forfait per le utenze e per l’affitto commisurato al reddito Isee di ciascuno.
LA RETE DELL’ACCOGLIENZA – A Reggio Emilia l’accoglienza per persone in condizione di grave emarginazione sono il risultato di una collaborazione consolidata tra servizi del pubblico e del privato sociale. La rete è attiva tutto l’anno, al fine di attivare percorsi di uscita dal circuito della emarginazione, con progetti di accoglienza differenziati e individualizzati.
Dormitorio
Oltre agli interventi di prossimità nel contesto di strada – che offre ascolto, aggancio, distribuzione di generi di conforto favorendo la creazione di legami propedeutici all’accesso ai servizi socio sanitari – è attivo un dormitorio con 20 posti destinati ad adulti in condizione di grave emarginazione che necessitano di una tutela a bassa soglia d’accesso per tentare di uscire dalla condizione in cui si trovano.
Oltre agli undici miniappartamenti dell’Housing led, dieci ulteriori posti sono disponibili in alloggi protetti destinati a persone residenti sul territorio di Reggio Emilia, con un’autonomia di livello intermedio e con un progetto di tutela sociosanitaria strutturato.
Pronta accoglienza
A questi si aggiungono il Servizio di Pronta accoglienza alla Casa Albergo Comunale, con capienza massima di 6 posti per persone di sesso maschile, di cui 2 per condizioni di emergenza anche con accesso diretto, e l’Appartamento alta autonomia, che dispone di cinque posti per persone con buona autonomia aperto durante il periodo invernale.
Piano comunale di emergenza
Il Comune di Reggio Emilia predispone infine un Piano Comunale di emergenza in materia di Protezione Civile – Allerta gelo che, a fronte di criticità per temperature fredde estreme, in caso di allerta arancione da parte della Protezione Civile nel periodo dal primo dicembre al 31 marzo, prevede l’apertura e l’allestimento di accoglienza notturna con capacità ricettiva di 30 posti.