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Caso Pedrazzini: l'esito dell'autopsia sul corpo dell'anziano

Dai primi risultati, l'esame non ha confermato la morte per annegamento.

Caso Pedrazzini: l'esito dell'autopsia sul corpo dell'anziano
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TOANO - Giuseppe Pedrazzini non è morto annegato. I primi risultati dell’autopsia, in base alla relazione del perito di parte della difesa, il medico legale Giorgio Chiessi, dicono che non c’era acqua nei polmoni e, quindi, l’annegamento non è stata la causa della morte.

L'esito dell'autopsia sul corpo di Pedrazzini

L’esame autoptico è stato effettuato all’Istituto di Medicina legale di Modena e ha escluso la presenza di traumi sul corpo tali da far pensare a una morte violenta. Sono stati rintracciati solo i segni dovuti alla caduta nel pozzo, profondo circa 8 metri.

Dall’autopsia pare che l’anziano sia morto per cause naturali. Si avrà qualche informazione in più quando verranno effettuati anche gli accertamenti istologico e tossicologico, utili ad escludere un possibile avvelenamento o una possibile assunzione di medicinali in eccesso.

L'esame autoptico conferma la confessione della moglie

Nei giorni scorsi, Marta Ghirlandini, era stata sottoposta ad un nuovo interrogatorio e, quasi sotto forma di confessione, aveva affermato che il marito fosse morto tra le sue braccia per cause naturali lo scorso 8 marzo.

La vedova aveva indicato la figlia ed il genero come responsabili dell'occultamento del cadavere e l'ipotesi avanzata dagli inquirenti, ovviamente ancora da verificare, è quella di un movente di tipo economico.

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