Dipendenti "ladri" di mortadella: 3 salvi e 4 dimessi volontariamente
L'azienda ha dichiarato le indagini ufficialmente concluse, con questi risultati.
Sono in tutto 10 i dipendenti dell’azienda Agricola Tre Valli di Correggio, società del gruppo Aia, raggiunti negli ultimi giorni da provvedimenti disciplinari, dopo che due operai sono stati sospesi per aver consumato alcune fette di mortadella - a loro dire degli scarti di produzione - che, secondo l'azienda sarebbero invece state destinate alla vendita.
Dipendenti "ladri" di mortadella
A fare luce sulla situazione sono stati i sindacati di categoria provinciali Flai-Cgil e Fai Cisl, che venerdì hanno incontrato la proprietà. “L’azienda- spiegano- ha chiarito fin da subito che le indagini investigative e le procedure disciplinari conseguenti si sono svolte nel pieno rispetto delle leggi e dei contratti”.
Le cose sparivano dagli armadietti, ecco perché sono partiti gli accertamenti
Gli accertamenti, ha aggiunto la “Tre Valli” si sono resi necessari “a fronte delle continue segnalazioni di ammanchi di denaro e beni personali dagli armadietti degli spogliatoi di un reparto“. Nello specifico, continuano le organizzazioni sindacali, “dalle indagini sarebbero emersi elementi che proverebbero, da parte di sette dipendenti, azioni tese a sottrarre e portare all’esterno beni di produzione aziendale senza nessuna autorizzazione.
3 persone che mangiavano negli spogliatoi saranno sanzionate
Inoltre, è stato segnalato anche il coinvolgimento di altri tre dipendenti che in modo abituale avrebbero consumato negli spogliatoi confezioni di affettati sottratti dalla produzione senza autorizzazione”. Questi ultimi, ha deciso sempre l’azienda, “non saranno licenziati ma si procederà applicando la sanzione minima prevista dal contratto nazionale“.
7 lavoratori accusati di furto, 4 dimessi volontariamente
Più delicata, invece, la posizione dei sette lavoratori che avrebbero impropriamente sottratto beni di produzione: quattro di loro si sono dimessi volontariamente, due hanno ricevuto venerdì scorso una contestazione e, lo stesso giorno, ad una persona è stata inviata lettera di licenziamento. A questo punto, continuano Fai e Flai, “l’azienda considera chiuse le indagini investigative dichiarando che non ci sono altri lavoratori coinvolti e auspicando che tali eventi non accadano in futuro. È stato ribadito che tali episodi non comporteranno in nessun modo eventuali ricadute per il futuro dello stabilimento di Correggio, al contrario si confermano tutti gli impegni assunti d’investimento previsti e le attività svolte nel sito”.
"Ora torni clima sereno"
I sindacati hanno pertanto “preso atto della posizione aziendale” e valuteranno i singoli casi dei lavoratori che si dovessero rivolgere alle loro sedi”. Auspicano però “che i circa 630 dipendenti dello stabilimento di Correggio possano continuare a lavorare serenamente“, avvisando infine che “le generalizzazioni fatte negli articoli di stampa rispetto alle cattive abitudini che tutti avrebbero conosciuto e praticato non sono veritiere”. Quindi “se dovesse continuare questa campagna diffamatoria non escludiamo di tutelare in tutte le sedi la reputazione e l’onestà dei dipendenti”, chiudono Flai e Fai.