In Emilia torna Crossroads, il festival del jazz che attraversa tutta la Regione
Dal 3 marzo al 27 luglio ci saranno oltre 60 concerti che vedranno la partecipazione di 450 artisti
Dal 3 marzo al 27 luglio in Emilia Romagna torna Crossroads, il festival del jazz che prevede 60 concerti e la partecipazione di ben 450 artisti.
Crossroads, il festival del jazz
REGGIO EMILIA - Il festival Crossroads è una maratona musicale che attraversa tutta l’Emilia-Romagna: l’edizione 2023 si svolgerà dal 3 marzo al 27 luglio, con più di 60 concerti distribuiti in oltre venti comuni su tutto il territorio regionale.
I continui spostamenti da una città all’altra e da uno stile musicale all’altro (con il jazz a fare da punto di riferimento) conferiscono al festival la sua forte identità: un grande viaggio fatto di scoperte musicali e geografiche.
Eventi in programma
Le dimensioni del programma (vi prenderanno parte oltre 450 musicisti) sono tali da permettere uno sguardo panoramico sul jazz in tutti i suoi stili, antichi, moderni e futuristici, sulle musiche improvvisate, gli universi della black music e delle musiche dal mondo.
Esempi elevati di questa apertura estetica sono il contrabbassista Dave Holland con il suo trio (14 marzo, Imola, Teatro Ebe Stignani), e la cantante Irene Grandi, cantautrice e blues singer (6 maggio, Ravenna, Teatro Alighieri). E poi il meglio del jazz italiano, da Paolo Fresu con Uri Caine a Enrico Rava, da Fabrizio Bosso a Enrico Pieranunzi.
Eccellenza culturale della Regione
Crossroads 2023 è organizzato da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero della Cultura e di numerose altre istituzioni, col patrocinio di Anci Emilia-Romagna e di Siae.
L’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori ha definito l'evento
“una delle tante eccellenze della produzione culturale in regione e lo ribadisce presentando ancora una volta un programma di altissima qualità, pur in una fase in cui le risorse disponibili per la cultura diventano sempre più scarse. I progetti originali, i concerti distribuiti in una ventina di comuni di tutta la regione, le dimensioni di un cartellone che copre quasi cinque mesi, certificano che Crossroads è una realtà solida, e noi vogliamo che continui a essere un appuntamento irrinunciabile per i tantissimi appassionati, tra cui mi annovero, che in questa regione trovano anche nella musica jazz un punto di riferimento culturale irrinunciabile”.
Una vera e propria gimcana
Sandra Costantini, direttrice artistica di Crossroads ha detto che il festival
“soffia su 24 candeline e mantiene orgogliosamente la sua fisionomia unica, innovativa e caparbia: porta avanti la propria missione, nonostante gli ostacoli posti sul suo cammino. Il festival è una vera e propria gimcana, per le strade dell’Emilia-Romagna: lunga cinque mesi, attraversa 26 località, dalle città capoluogo alle cittadine di provincia, dai piccoli paesi alle minuscole frazioni, porta oltre 60 concerti con più di 450 artisti anche dove il jazz non è mai risuonato. I riflettori sono puntati su quanto accade sul fronte di questa musica creativa, inimitabile e intramontabile, in grado sempre di rinnovarsi nutrendosi da innumerevoli fonti. L’alta qualità fa da comune denominatore, che si tratti di grandi nomi o di giovanissimi artisti al loro sbocciare, di italiani o di stranieri provenienti da tutto il mondo, di artisti uomini o di artiste donne (sempre più presenti), di tradizione o di sperimentazione, tra mille incroci di stili e riferimenti. Leccornie d’ogni tipo offerte su un gigantesco vassoio, per una grande abbuffata musicale senza pericolo di indigestione”.