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Evitano il posto di blocco a bordo di un'auto rubata: folle inseguimento nel reggiano

Nel veicolo nascondevano targhe false e strumenti idonei allo scasso

Evitano il posto di blocco a bordo di un'auto rubata: folle inseguimento nel reggiano
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Due malviventi sono stati arrestati nel reggiano per non essersi fermati all'alt dei carabinieri perché a bordo di un'auto rubata. Alla fine della corsa i due hanno anche aggredito fisicamente i militari.

Evitano il posto di blocco a bordo di un'auto rubata

RUBIERA - E’ successo nella tarda mattinata di ieri 17 maggio, presso il parcheggio del supermercato Conad sito in via Chinnici di Rubiera, quando una pattuglia della locale stazione dei carabinieri, nello svolgimento di un servizio di controllo del territorio, ha notato una Lancia Musa con a bordo due uomini che alla vista dei militari e per eludere i controlli hanno imboccato una strada in contromano dirigendosi verso la via Emilia, nonostante i dispositivi acustici e luminosi azionati e l’alt imposto loro dai Carabinieri.

L'inseguimento

Ne è scaturito un concitato inseguimento a folli velocità per diversi chilometri conclusosi nella rotatoria di via 11 settembre 2001 a Scandiano, dove i malviventi si sono fermati dopo aver speronato un'altra pattuglia giunta in ausilio.

Scesi dall’auto, allo scopo di assicurarsi la fuga, hanno colpito gli operanti con calci e pugni, ma sono stati poi bloccati grazie anche all’utilizzo dello spray antiaggressione in dotazione ai carabinieri.

Tre militari hanno riportato lievi ferite giudicate guaribili nel giro di tre giorni.

La perquisizione dell'auto e l'arresto

Sull’autovettura rubata i militari hanno rinvenuto due targhe false e strumenti idonei allo scasso che sono stati sequestrati.

Per questi motivi con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione i carabinieri della stazione di Rubiera, collaborati dai colleghi scandianesi, hanno arrestato un 45enne ed un 40enne di origini marocchine residenti in città che al termine della formalità di rito sono stati ristretti a disposizione della Procura reggiana diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci.

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