Anche tanti reggiani al lavoro per spalare il fango nelle zone colpite dall'alluvione
Chiunque volesse dare un contributo concreto può registrarsi sul sito www.volontarisos.it
Dopo la fase più critica, arrivano le prime buone notizie. Mentre l'acqua inizia a ritirarsi dai territori colpiti dall'alluvione, con la gente impegnata a rimuovere il fango da case e strade, il numero degli sfollati comincia a diminuire: da ieri, domenica 21 maggio 2023, sono 10mila le persone che hanno fatto rientro nelle loro abitazioni. Nonostante non siano previsti intensi rovesci di pioggia, tuttavia, nelle zone colpite dal maltempo permane l'allerta rossa per rischio per criticità idraulica e idrogeologica e connessa al rischio frane.
Alluvione Emilia, tanti reggiani aiutano a spalare il fango
La fine delle forti perturbazioni che la scorsa settimana hanno colpito l'Emilia Romagna, provocando la morte di 14 persone, ha permesso di accelerare le fasi del ritorno alla normalità. Mentre l'acqua comincia a ritirarsi dalle strade, nei Comuni colpiti dal maltempo sono tutti al lavoro, insieme a soccorritori e vigili del fuoco, per dare una mano a rimuovere il fango.
Anche tantissimi reggiani sono voluti intervenire per fornire il loro contributo. Tra loro il consigliere comunale di Reggio Dario De Lucia.
A Faenza, invece, si è presentato anche un gruppo di amici tra i quali Edwin Ferrari, presidente di Tr Media e di Legacoop Emilia Ovest.
Chiunque volesse intervenire per dare una mano nei territori devastati dall'alluvione può prenotarsi autonomamente attraverso la pagina Internet www.volontarisos.it, un servizio di gestione dei volontari. Per contribuire concretamente basta registrarsi, scegliere il comune e il turno a cui partecipare. Si avranno così orari e luoghi di ritrovo per i volontari.
La situazione nelle aree colpite dall'alluvione
Come raccontato dal nostro portale nazionale News Prima, nelle ultime ore è calato di circa 10mila unità il numero degli sfollati: alle ore 12 di ieri, domenica 21 maggio, sono 26.324, la maggior parte, 19.500, nel ravennate, poi 4.918 in provincia di Forlì-Cesena e 1.906 nel bolognese.
Gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24, grazie a tutte le forze in campo: 5.370 (di cui circa 4mila nel ravennate, 734 nel bolognese, 632 nel forlivese-cesenate e 4 nel riminese) sono accolti in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni (scuole, palazzetti e palestre), le altre hanno trovato sistemazioni alternative (seconde case, amici e parenti).
Intanto, è confermata anche per oggi, lunedì 22 maggio 2023, l’allerta rossa per criticità idraulica su montagna, bassa collina, pianura e costa romagnola, collina e pianura bolognese. Allerta arancione per criticità idraulica sulla pianura modenese. Non si prevedono significativi incrementi dei livelli idrometrici, tuttavia le residue piogge osservate e previste determineranno un rallentamento dell'esaurimento delle piene sui corsi d'acqua. Nelle aree collinari della Romagna e dell'appennino bolognese, persistono condizioni favorevoli allo sviluppo e all'evoluzione di frane già attivatesi nei giorni scorsi.
La Protezione Civile, inoltre, ha diramato l'allerta rossa per il pericolo frane. Restano infatti 43 i Comuni coinvolti dagli allagamenti e, sul versante del dissesto idrogeologico, risultano attive circa 305 le frane concentrate in 54 comuni, molti dei quali situati sull'Appennino.
Il punto sulla viabilità
Poco prima delle 6 sulla A14 Bologna-Taranto è stato riaperto il tratto compreso tra Faenza e Forlì, rendendo disponibili al traffico tre corsie verso Ancona e due corsie verso Bologna. Autostrade per l'Italia fa sapere che attualmente non si registrano turbative al traffico.
La chiusura si è resa necessaria per permettere alla task force di ASPI di velocizzare il complesso piano di attività di ripristino dei danni causati dalle alluvioni e per consentire nel più breve tempo possibile il ritorno alla normale circolazione.
Al fine di ripristinare al più presto la piena percorribilità in entrambe le carreggiate, sarà attuata un'ulteriore chiusura notturna del tratto di A14 compreso tra Faenza e Forlì in entrambe le direzioni dalle 21 di questa sera, lunedì 22 maggio, alle 6 di domani martedì 23 maggio.
Nella nostra provincia, invece, ha riaperto ieri sera, domenica 21 maggio, la strada provinciale 19 che collega Sassuolo a Prignano, in un tratto vicino al ponte del Pescale, chiusa dalla mezzanotte di sabato 20 maggio a causa di una frana che aveva reso inagibile la sede stradale.
Domani il Cdm per l'alluvione in Emilia Romagna
Nel frattempo per domani, martedì 23 maggio 2023, è previsto l'incontro nel Consiglio dei Ministri tra la premier Giorgia Meloni e il governatore emiliano, Stefano Bonaccini. L'obiettivo è quello di sbloccare il decreto legge con gli aiuti economici per la Regione colpita dall'alluvione.
Le forze economiche e sociali dell’Emilia-Romagna insieme alla Regione, unite per affrontare la fase di emergenza dell’alluvione e per impostare le condizioni della ripartenza e della ricostruzione.
Unità d’intenti messa nera su bianco in un documento ("dichiarazione congiunta") che è stata sottoscritta dalla Regione Emilia-Romagna e le associazioni di impresa e i sindacati, le professioni, il Terzo settore, gli istituti bancari, le organizzazioni firmatarie del Patto per il Lavoro e per il Clima, per la gestione dell’emergenza, l’assistenza alla popolazione, la ripresa economica e la ricostruzione del territorio emiliano-romagnolo colpito dall’alluvione.
Documento che sarà portato all’attenzione del Governo nell’incontro di martedì 23 maggio. Tra i punti principali:
- La necessità di una tempestiva nomina del Commissario straordinario per la ricostruzione
- L’accesso alle risorse del Fondo di solidarietà dell'Unione europea
- L’individuazione di misure di semplificazione amministrativa e procedurale per la ricostruzione
- La necessità di definire un Piano per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio