Correggio, a scuola si parla di legalità insieme alla Fondazione Vittorio Occorsio e Carabinieri
Obiettivo: promuovere attività culturali ed educative nell’ambito della diffusione della cultura della legalità e della responsabilità
In una scuola di Correggio questa mattina si è parlato di legalità, con particolare riferimento alla mafia e alle sue vittime.
Correggio, a scuola si parla di legalità
CORREGGIO - Un centinaio di studenti delle 4 classi terze dell’Istituto Comprensivo Correggio 2, nella mattinata del 23 maggio scorso, nell’ambito della collaborazione avviata tra la “Fondazione Vittorio Occorsio” e l’Arma dei Carabinieri per lo sviluppo di percorsi formativi sul tema della legalità, hanno incontrato i referenti dell’Arma dei Carabinieri nelle sue varie articolazioni.
Tante figure presenti
All’incontro, oltre i docenti che hanno curato il progetto “La Giustizia adotta una scuola” per l’Istituto scolastico, professoresse Stefania Soprani e Barbara Berretti, erano presenti quali relatori, il Colonnello Andrea Milani, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia, il Maggiore Maurizio Pallante, Comandante del Nucleo Investigativo, il Maggiore Luca Latino, Comandante della Sezione Anticrimine di Bologna, il Tenente Manuel Meneghetti del RIS di Parma, nonché il Maggiore Francesco Coratti, Comandante della Compagnia di Reggio Emilia e il Luogotenente Giuseppe Martines, Comandante della stazione di Correggio.
Numerosi i temi trattati
I relatori, sin da subito entrati in empatia con i ragazzi, hanno suscitato curiosità e voglia di approfondimento, consentendo così di parlare di Legalità a trecentosessanta gradi: numerosi i temi trattati, dal terrorismo alla criminalità organizzata, passando alle investigazioni, anche di natura tecnico/scientifica (in quest’ultimo caso anche mediante esempi pratici che hanno riprodotto parti di una scena del crimine). Ne è scaturito un dibattito aperto anche alle domande degli studenti mostratisi estremamente interessati al progetto.
Obiettivo dell'iniziativa
L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività sull’intero territorio nazionale svolte a seguito del protocollo d’intesa firmato tra l’Arma dei Carabinieri, nella persona del Comandante, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi e il Presidente della Fondazione, Dr. Eugenio Occorsio, figlio di Vittorio, magistrato della Repubblica Italiana, medaglia d’oro al valor civile, vittima di un attentato terroristico di matrice neo-fascista avvenuto a Roma il 10 luglio 1976, nel cui ricordo nasce la Fondazione.
Come già anticipato, l’iniziativa presso l’Istituto scolastico correggese ha avuto come obiettivo la promozione di attività culturali ed educative in favore degli studenti nell’ambito della diffusione della cultura della legalità e della responsabilità.
“La Giustizia adotta una scuola”
Tra le attività della Fondazione Vittorio Occorsio, grande successo sta riscuotendo nell’intero territorio nazionale quella denominata “La Giustizia adotta una scuola”. Il progetto consiste nell’adozione annuale di una o più classi da parte di un magistrato o di un addetto delle forze dell’ordine, in collaborazione con storici, che seguano il percorso degli studenti raccontando proprie esperienze dirette e indirette, in modo da far concretamente emergere l’attività di contrasto alla criminalità organizzata, attivare ideali e valori ed educare così alla cultura della legalità e all’etica del lavoro.
Il discorso sugli anni di piombo
Agli studenti correggesi al riguardo, ricorrendone peraltro il quarantennale dell’assassinio del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e di sua moglie Emanuela Setti Carraro, a Palermo, il 3 settembre 1982 in un agguato mafioso, il Comandante Provinciale Colonnello Andrea Milani, nel corso dell’intervento, ha parlato del ruolo e del metodo del Generale Dalla Chiesa nella lotta sia alle brigate rosse e, più in generale, al terrorismo degli anni di piombo, sia alla mafia siciliana da Prefetto di Palermo, suscitando su tali temi l’interesse degli studenti.
E non ultimo, esprimendo un pensiero particolare, proprio nel giorno della ricorrenza (era il 23 maggio 1992), alle vittime della “Strage di Capaci”, ove persero la vita il Giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo, ance lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo.