Festa della Danza: maratona di performance per due giorni alla Fonderia
Il 16 e 17 settembre due giorni ricchi di appuntamenti per festeggiare il primo e unico Centro Coreografico Nazionale del balletto
Dalla danza contemporanea al mondo hip hop, dal circo contemporaneo al balletto classico. Il 16 e il 17 settembre a Reggio Emilia sarà una vera e propria Festa della Danza, due giorni di celebrazione del movimento con una maratona di performance nelle sale della Fonderia che uniscono in modo spettacolare linguaggi diversi.
Un programma ricco e polifonico
REGGIO EMILIA - Un'occasione per celebrare l’inizio della stagione 2023/24, piena di appuntamenti che, parallelamente al tour internazionale della compagnia Aterballetto, offrirà al pubblico un panorama ricco e polifonico.
Dal trittico Carlo Massari, Roberto Tedesco e Adriano Bolognino con i danzatori di Opus Ballet alle vicine compagnie emiliane Michele Merola/MMCDC e Monica Casadei/Artemis Danza, dal Balletto Civile di Michela Lucenti alla sorprendente Josephine van Rheenen, autrice della compagnia De Dansers. E ancora le sperimentazioni del Gruppo Nanou e la forza esplosiva dei DaCru, lo spettacolo per bambini di Sosta Palmizi e il cavallo di battaglia di Aterballetto Golden Days di Johan Inger, fino ai Giovani danzatori del Corso di perfezionamento Studio XL Reggio Emilia e di Agora Coaching Project.
Una nuova immagine grafica
La Festa della Danza sarà utile anche per presentare al pubblico la nuova immagine grafica del Centro Coreografico Nazionale / Aterballetto, che corona il riconoscimento ministeriale come primo e unico Centro Coreografico Nazionale.
Il 16 settembre dalle ore 18 il direttore Gigi Cristoforetti, il presidente Azio Sezzi, il responsabile del settore Cultura della Regione Emilia-Romagna, Gianni Cottafavi e il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, presenteranno il nuovo CdA della Fondazione Nazionale della Danza, così come i progetti in cantiere dello stesso CCN/Aterballetto.
Programma di sabato e domenica
Alle ore 19:15 e alle ore 20 andrà in scena Au Fil des Torsions di Lise Pauton: fra contorsionismo e danza, le metamorfosi della Pauton evocano immagini animali, vegetali, minerali che fanno emergere un carattere ambiguo e intrigante, rimandandoci alla nostra stessa evoluzione come esseri umani.
In contemporanea la Fonderia aprirà le porte al mondo hip hop con SoaC di Federica Galimberti e Cristiano Buzzi, insieme al musicista Giuseppe Franchellucci.
Dalle 19 alle 21 non mancherà un momento di convivialità con vino e sapori locali per gli spettatori ed i cittadini.
Sia sabato che domenica alle 21, grazie alla collaborazione nata con Dinamico Festival diretto da Elena Burani, la danza torna ad incontrare il circo contemporaneo con i lavori Instante e Lontano di Ignacio Tula e Marica Marinoni.
Domenica 17 settembre alle 18 si terrà la presentazione dei nuovi danzatori della compagnia e della stagione 2023/2024, variegata negli stili e nelle tematiche, da parte del direttore generale ed artistico Gigi Cristoforetti e Sveva Berti, direttrice di compagnia, con l’intervento istituzionale dell’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori.
Verrà poi aperta al pubblico una prova di Yeled di Eyal Dadon, brillante autore israeliano che ha ricevuto premi internazionali ad Hannover, Gerusalemme, Bulgaria e Cina.
Alle 19:30 nella Sala Fusione della Fonderia si potrà assistere a due fra i più famosi balletti classici di repertorio del XIX secolo: Spartacus e Lago dei cigni, a cura di Nuovo Balletto Classico.
Domenica dalle 19 torna la meraviglia del circo contemporaneo con Lise Pauton, Ignacio Tula e Marica Marinoni.
Sempre alle 19 di domenica la danza approderà alla Bocciofila di via Agosti per le restituzioni del laboratorio Dal Liscio al Rave, progetto di danza intergenerazionale all’interno di Over Dance, promosso e realizzato da FND/Aterballetto insieme a Fondazione I Teatri, Comune di Reggio Emilia, Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro e con il sostegno di Fondazione Manodori.
L’obiettivo del progetto è quello di ripristinare il ballo e la sala come zone franche, spazio di intersezione delle generazioni, di trasmissione, di conoscenza reciproca innescata dall’incontro e da una pratica comune. La partecipazione dei cittadini reggiani, completamente gratuita, è stata il punto di partenza dell’intero percorso tenuto da Lara Guidetti, durato un’intera stagione, dall’esperienza dei partecipanti ai laboratori fino al pubblico che assisterà (e sarà coinvolto) in questa performance finale dal titolo ZTA - zona temporaneamente autonoma, scoprendo radici comuni, differenze e affinità: gli uni nei panni degli altri, panni fatti di spazio, tempo, espressione corporea.