il sequestro

13 milioni di beni confiscati alla 'ndrangheta emiliana

Nel mirino anche immobili e società reggiane

13 milioni di beni confiscati alla 'ndrangheta emiliana
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Nuovi sequestri alla cosca cutrese della 'ndrangheta filtrata in Regione: stamattina D.I.A e Carabinieri hanno eseguito una confisca definitiva di beni, denaro e società.

Nuovo colpo alla 'ndrangheta

REGGIO EMILIA - Come riporta Prima Modena, corrispondono a 13 milioni i beni tra Modena, Reggio Emilia, Parma, Perugia, Crotone e Cutro e conti bancari in Lituania e Romania confiscati a dieci persone, di cui quattro detenute in carcere per essere parte di una famiglia di stampo 'ndranghetista, legata al clan di Nicolino Grande Aracri.

Il procedimento per l'applicazione della misura di prevenzione patrimoniale era stato avviato con la richiesta del Direttore della D.I.A. dopo aver riscontrato infiltrazioni della criminalità organizzata di origine calabrese nei settori imprenditoriali dell’Emilia Romagna.

L'inchiesta

Nel 2014 il Centro Operativo D.I.A di Firenze aveva richiesto che avevano rilevato, da parte di un familiare di uno degli “attenzionati”, tentativi di distrarre ingenti somme di denaro chiedendo la monetizzazione di titoli del valore di centinaia di migliaia di euro.

In questo modo era stato disposto un sequestro urgente sottoponendo i beni alla gestione di un Amministratore Giudiziario. Quattro anni dopo, le indagini dei Carabinieri di Modena hanno consentito all'Antimafia di Bologna di estendere l'ordine di sequestro.

Nel 2020 la D.I.A e i Carabinieri hanno poi confiscato i patrimoni ed ora, a seguito del giudizio definitivo della Corte di Cassazione, supportato anche dagli esiti dell’operazione “Æmilia” della DDA della Procura della Repubblica di Bologna, la confisca è divenuta irrevocabile a carico degli originari destinatari.

I beni confiscati

I beni confiscati comprendono 23 immobili, così suddivisi: 6 a Bibbiano, 3 a Vezzano sul Crostolo, 9 a Montecchio Emilia e uno a Cutro, in Calabria.

Sottoposti a sequestro anche 4 terreni per un totale di quasi 5 ettari: uno a Perugia, uno a Reggio Emilia e due a Crotone, nonché 13 mezzi tra auto, scooter e autocarri.

Confiscate anche diverse società operanti nel settore dell'edilizia con sedi sia sul territorio nazionale che all'estero: una a Modena, 3 a Parma, una a Reggio Emilia, e 9 in Romania. Inclusa anche una ditta individuale con sede a Montecchio Emilia, nonché 45 rapporti finanziari intesi come conti correnti, libretti, polizze, cassette di sicurezza, carte di debito/credito tra Italia, Lituania e Romania.

Da oggi sarà tutto nelle mani dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

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