Festa del Lavoro

Reggio maglia nera nel reperimento di personale da impiegare nell'artigianato

Lo rileva una indagine Lapam Confartigianato in occasione della Festa del Primo Maggio

Reggio maglia nera nel reperimento di personale da impiegare nell'artigianato
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L’artigianato emiliano-romagnolo conta 277 mila lavoratori, pari al 16,7% degli occupati totali, fondamentali per la realizzazione dell’8,5% del valore aggiunto del territorio. A Reggio Emilia e provincia i dati sull’occupazione risultano significativi. Lo rileva un’indagine dell’ufficio studi Lapam Confartigianato che, in occasione del 1° maggio in cui si celebra la Festa del Lavoro, ha svolto un’analisi proprio sull’occupazione a livello provinciale.

Reggio maglia nera nel reperimento di personale da impiegare nell'artigianato

REGGIO EMILIA - Dallo studio emerge che nella provincia di Reggio Emilia si contano 37.394 addetti dell’artigianato, che contribuiscono alla creazione del 9,7% del valore aggiunto del territorio. Complessivamente l’occupazione nel reggiano conta un saldo negativo pari all’1,2% nel 2024 rispetto al 2023. Per gli occupati dipendenti si registra un -6,5%, mentre gli indipendenti aumentano del 23,3%.

Cresciuto di quasi 3 punti

Spostando l’attenzione sui giovani, nel mondo della micro e piccola impresa e nell'artigianato reggiano la quota di dipendenti under 30 è del 17,6%, superiore al 12,3% delle medie e grandi imprese con almeno 50 addetti. Reggio Emilia è tra le principali province in Emilia-Romagna per tasso di occupazione giovanile con un 50,7%. Nella provincia si rileva anche un dinamismo vivace nel triennio 2021-2024 con il tasso di occupazione giovanile che cresce di 2,8 punti percentuali.

Maglia nera nel reperimento di personale

Ancora critico il reperimento di personale: Reggio Emilia è la provincia emiliano-romagnola dove si rileva una difficoltà di reperimento nell’artigianato più alta, pari al 65%.

Momento per riflettere

«La Festa del Lavoro – commenta Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato – deve essere un momento per riflettere sul contesto che stiamo attraversando come provincia ma soprattutto come Paese. Le politiche di incentivo al lavoro, e in particolare quelle di lavoro autonomo, devono essere tra i punti fondamentali dell’agenda governativa. Senza occupazione le nostre imprese non possono rimanere competitive sui mercati globali, ma l’aumento del tasso occupazionale passa inevitabilmente da sgravi fiscali e da un alleggerimento della burocrazia per gli imprenditori. Abbiamo il dovere, come associazione, di continuare a percorrere la strada che abbiamo tracciato, quella di sensibilizzare i giovani alla realizzazione concreta delle loro idee imprenditoriali, ma dobbiamo essere supportati a livello politico da misure che vadano davvero nella direzione di agevolare l’ideazione di nuove attività e l’assunzione di personale qualificato che generi continuità nel saper fare artigiano e nella valorizzazione del Made in Italy"

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