Il 7 ottobre 2025, alle 20.30, il maestro Riccardo Muti, accogliendo l’invito del sindaco, Marco Massari e della direzione della Fondazione I Teatri, dirigerà la sua Orchestra Giovanile Luigi Cherubini al Teatro Municipale Valli: un evento eccezionale, che segna un ritorno tanto desiderato, a dieci anni di distanza dal suo ultimo concerto a Reggio Emilia.
Riccardo Muti e l’Orchestra Cherubini in concento
REGGIO EMILIA – Nell’occasione, il Maestro riceverà dal Sindaco di Reggio Emilia, Marco Massari, il Primo Tricolore, massima onorificenza, che la città attribuisce a personaggi illustri, per il loro impegno e i loro risultati nella comunità e che verrà consegnato al Maestro Muti “per i riconosciuti meriti artistici, per i valori sociali veicolati e per la vicinanza dimostrata alla cittadinanza di Reggio Emilia”
Direttore d’orchestra
Riccardo Muti, uno dei più grandi e riconosciuti direttori d’orchestra italiani e internazionali, con una lunga carriera di successi e alla direzione delle più prestigiose orchestre del mondo, dirigerà l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, composta da giovani talenti provenienti da tutta Italia. Fondata e diretta da Riccardo Muti, l’Orchestra rappresenta un’eccellenza nel panorama musicale, impegnata nella formazione dei giovani musicisti e nella diffusione della cultura classica.
Il programma
Il concerto prevede un programma di grande fascino e profondità, che comprende: Beethoven, Ouverture dal Coriolano, op. 62; Mozart, Concerto per flauto n. 2 in re maggiore, K. 314, interpretato dal talentuoso Karl-Heinz Schütz, flauto solista dei Wiener Philarmoniker, noto per la sua tecnica impeccabile e la sensibilità interpretativa e ancora Beethoven, Sinfonia n. 7 in la maggiore, op. 92: un viaggio attraverso le epoche classiche e romantiche, caratterizzato da capolavori di grande espressività e virtuosismo.
Composta nello stesso periodo della Quinta Sinfonia, l’Ouverture Coriolano (1807) – scritta da Beethoven per la tragedia di von Collin – è un condensato di drammaticità: in sette minuti di musica intensa e stringata si esprime un grandioso sentimento dell’antichità.
Brillante e piacevole, il Concerto per flauto venne composto nel 1778 a Mannheim. Benché compiuto in gran fretta, il giovane Mozart raggiunge uno splendido equilibrio tra solista e orchestra.
Chiuderà la serata la Sinfonia n. 7 di Beethoven: nota per il suo ritmo incalzante e la sua energia travolgente, è rimasta felicemente legata alla descrizione che Wagner ne diede, anni dopo, in un suo scritto, definendola «apoteosi stessa della danza»: la raffigurazione di una danza all’aperto, di un intero popolo che stava affrontando con orgoglio patriottico la guerra contro l’odiato nemico.