A Rocco Palombella, segretario nazionale Uilm, il compito di chiudere lo sciopero generale
Il corteo è partito da via Emilia e si conclude nell'area ex Reggiane
Disagi in particolare nei trasporti nella mattinata di venerdi 17 novembre 2023 in provincia di Reggio Emilia per lo sciopero indetto da Cgil e Uil. L'ordinanza come è noto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ridotto lo sciopero generale a 4 ore, dalle 9 alle 13, nel rispetto delle fasce di garanzia.
Da via Emilia alle ex Reggiane
REGGIO EMILIA - Per quanto riguarda le iniziative indette dai due sindacati la nostra città si sono sviluppate con un corteo provinciale che si è mosso a partire dalle ore 9.30 dalla Via Emilia angolo con Viale Montegrappa per dirigersi in Viale Ramazzini, Area ex- Reggiane, per il comizio conclusivo.
Diversi interventi
Sul palco sono saliti, per gli interventi finali, delegate e delegati di Cgil e Uil e il Segretario generale della Camera del Lavoro di Reggio Emilia, Cristian Sesena. Le conclusioni della manifestazione sono invece affidate a Rocco Palombella, Segretario generale Uilm Nazionale.
I temi della protesta
I temi al centro della protesta sono tanti: dal lavoro ai salari che non aumentano, dal fisco alla previdenza su cui in Legge di bilancio non si intravedono provvedimenti positivi.
Il sindacato ha più volte espresso - si legge in una nota - la propria contrarietà alla legge delega sul fisco, che non interviene sui 110 miliardi di evasione fiscale e su un sistema in cui l’Irpef è pagata da lavoratori e pensionati, mentre chi ha gli stessi redditi paga tasse diverse a seconda che questi provengano da lavoro e pensioni o da rendite e finanza.
La Finanziaria incide negativamente sulla precarietà che aumenta colpendo in particolare giovani e donne attraverso la reintroduzione dei voucher e liberalizzando i contratti a termine. Si investe poco sull’innovazione e sulla ricerca.
Peggiorano anche le condizioni di chi dovrà andare in pensione e di chi in pensione c’è già: Ape sociale è stata fortemente peggiorata, così come Opzione donna, per cui sarà sempre più difficile per le donne lasciare il lavoro, mentre con le nuove regole i giovani andranno in pensione sempre più tardi.
Secondo i sindacati alla manifestazione erano presenti circa dieci mila persone.