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Accordo tra centri sociali e Comune di Reggio Emilia: al via a 23 progetti di quartiere

Tutto in linea con il percorso intrapreso dall’Amministrazione comunale dal 2019 per portare i centri sociali a diventare Case di quartiere

Accordo tra centri sociali e Comune di Reggio Emilia: al via a 23 progetti di quartiere
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Reggio Emilia ha stipulato un accordo con i centri sociali per finanziare alcuni progetti e servizi del territorio.

Accordo tra centri sociali e Comune di Reggio Emilia

REGGIO EMILIA - E’ stato sottoscritto dal Comune di Reggio Emilia e dai gestori di 23 Centri sociali della città l’Accordo per il finanziamento di progetti e servizi da svolgere sul territorio grazie a un contributo comunale di 80mila euro. La firma, alla presenza dell’assessore alla partecipazione Lanfranco de Franco, segna infatti l’avvio di nuove iniziative per promuovere i Centri sociali come luoghi di socialità e prossimità e punti di aggregazione in cui trovare servizi utili e innovativi, capaci di integrarsi e dialogare con altre realtà presenti sul territorio.

Il passo per le Case di quartiere

Tutto ciò in linea con il percorso intrapreso dall’Amministrazione comunale dal 2019 per portare i centri sociali a diventare Case di quartiere, in grado cioè di offrire una più vasta gamma di attività e servizi in stretta connessione con il territorio, ascoltando i bisogni delle comunità di riferimento.

“Abbiamo fortemente voluto supportare i nostri Centri sociali in un momento molto difficile per l’aumento dei costi energetici e la crisi del volontariato tradizionale dopo il Covid - dichiara l’assessore alla Partecipazione Lanfranco de Franco - Con questo accordo, diamo forza ai progetti che i Centri sociali hanno immaginato nel percorso per diventare Case di quartiere, svolto in alleanza con altre realtà del territorio negli ultimi due anni. Nei prossimi mesi grazie a questi progetti avremo più servizi a disposizione dei cittadini nei quartieri, soprattutto dei più fragili e dei più giovani con un’attenzione particolare alla cultura e alla sostenibilità ambientale. Crediamo che le nostre 27 Case di quartiere debbano essere sempre di più punti di riferimento per le proprie comunità, rappresentando una grande risorsa per le attività tradizionali che continuano a portare avanti a fianco di nuove proposte e nuove collaborazioni con cittadini ed enti del Terzo settore”.

I progetti dei centri

L’Accordo è stato raggiunto dopo che ciascun Centro sociale ha presentato un proprio progetto legato ai bisogni della comunità di riferimento: un progetto capace di sviluppare sinergie con altre realtà del territorio e di dimostrare sostenibilità nel tempo, svolgendo una funzione di presidio sociale. I 23 progetti finanziati hanno infatti l’obiettivo comune di rendere i Centri sociali sempre più un punto di riferimento per la comunità, non solo come luogo di aggregazione e incontro, ma anche come hub di progetti e servizi innovativi per avvicinarsi a nuovi pubblici e target di utenza.

Quattro le aree tematiche di intervento:

  • servizi di prossimità;
  • attività di socializzazione per sostenere le reti di relazione nei quartieri, coinvolgendo anche le comunità di persone migranti;
  • opportunità di coinvolgimento e dialogo per i giovani;
  • attività legate alla cura e alla sostenibilità ambientale.

Le idee

Quindi, per esempio, non solo doposcuola e spazi gioco per bambine e famiglie, ma anche nuovi spazi per lo studio e il coworking (al Centro sociale Quaresimo e allo Stranieri) o spazi dedicati all’allattamento e alla cura dei neonati (La Mirandola). Arte e cucina sono al centro di progetti di integrazione tra culture e tra generazioni (Foscato e Catomes tot) e non mancano i progetti che creano comunità attraverso la condivisione intergenerazionale di saperi: corsi di bocce e scuola di biliardo per bambini e ragazzi all’Orologio e supporto digitale per gli over 60 a cura di giovani formatori volontari al La Fontana.

E ancora, la scoperta della storia del territorio, con i progetti di documentazione dedicati ai ragazzi (Gattaglio) o l’organizzazione della storica Fiera dell’agricoltura (La Capannina Paradisa). E l’attenzione all’ambiente, con i progetti di rigenerazione del parco del Centro sociale Orti Montenero, delle attività di educazione ambientale e benessere nel parco del Carrozzone e della rivitalizzazione del parco giochi del Centro sociale Tricolore. Un nuovo presidio infermieristico di quartiere sarà invece realizzato dal Buco Magico, mentre al Venezia sarà potenziato il progetto a supporto delle famiglie con casi di ritiro sociale (Hikikomori). Infine, i 50 anni di attività del Catomes tot saranno l’occasione per ospitare una festa inaugurale del nuovo punto bar e ristorante oltre ad una mostra sulla storia del Centro e al lancio di attività per bambini e ragazzi dedicate all'apprendimento attraverso modalità ludiche e innovative.

I centri sociali coinvolti

I centri sociali che hanno sottoscritto l’Accordo e si sono impegnati a portare avanti e cofinanziare i progetti sono: Biasola, Buco Magico, Carrozzone, Catòmes tot, Fogliano, Foscato, Gattaglio, La Fontana, La Fornace, La Mirandola, La Capannina Paradisa, Orti Montenero, Orologio, Primavera, Quaresimo, Rosta Nuova, Villaggio Stranieri, Tasselli, Tricolore, Venezia, Nuovo Gramsci La Casetta, Bismantova Catellani, Orti Spallanzani.

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