L'indagine

Come viene utilizzata la risorsa acqua nel reggiano

E' quanto emerge da una inchiesta del Centro Studi di Lapam Confartigianato

Come viene utilizzata la risorsa acqua nel reggiano
Pubblicato:
Aggiornato:

Secondo una indagine elaborata dall’ufficio studi Lapam Confartigianato nel territorio della provincia di Reggio Emilia l’agricoltura è il più grande utilizzatore di acqua.

Un atto responsabile

REGGIO EMILIA - «L’acqua è un bene prezioso e come tale va trattato. In Lapam Confartigianato ci impegniamo attivamente per promuovere un consumo responsabile, tant’è che, come si evince dai dati del nostro bilancio del valore, nel 2022 il consumo si è attestato a 6.644,7 metri cubi, a differenza dei 9.333 metri cubi del 2021. Anche nel 2023 appena trascorso, come abbiamo riscontrato dai nostri dati interni, il consumo di acqua si è attestato sui livelli sostenibili registrati nel 2022. Questo fa capire l’attenzione e la sensibilizzazione che dai vertici fino alla base poniamo su un bene prezioso come l’acqua, che non può e non deve essere sprecato».

Carlo Alberto Rossi, Segretario Generale Lapam Confartigianato, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua che si celebra ogni anno il 22 marzo, pone l’accento sull’importanza che tale bene riveste nel mondo quotidiano e anche nel tessuto imprenditoriale.

L'agricoltura il più grande utilizzatore

Come emerge da un’indagine elaborata dall’ufficio studi Lapam Confartigianato, nel territorio reggiano l’agricoltura è il più grande utilizzatore di acqua, con consumi destinati in particolare all’irrigazione dei terreni e alla zootecnia. Nella manifattura, i settori più idro-esigenti sono quello estrattivo, seguito da tessile, petrolchimica, farmaceutica, gomma e materie plastiche, vetro ceramica, cemento, carta e prodotti in metallo.

1.900 imprese

In provincia di Reggio Emilia, nei dieci comparti manifatturieri con una più elevata intensità di utilizzo dell’acqua (responsabili di circa il 70% dei consumi di acqua delle imprese di produzione), operano 1.900 imprese con quasi 24 mila addetti, di cui due terzi sono imprese artigiane (precisamente il 67,1%). Nei settori in esame le esportazioni reggiane del 2023 valgono 2,7 miliardi di euro, il 19,2% dell’export provinciale.

«C’è bisogno di un’azione collettiva – conclude Rossi –, in modo che tutti evitino gli sprechi, senza distinzioni. Bisogna agire anche per cercare di ridurre al minimo la dispersione e massimizzare la raccolta di acqua piovana, possibilmente realizzando degli invasi in grado di raccogliere e trattenere le piogge, specie quando si verificano eventi atmosferici di portata eccezionale, evitando così che questa si disperda a valle e utilizzarla in caso di necessità. Solo grazie a un’azione collettiva tra investimenti infrastrutturali e sensibilizzazione alla cultura del risparmio si può davvero valorizzare quel bene prezioso come pochi altri che è l’acqua».

Seguici sui nostri canali