Continuità assistenziale: si parte da lunedi 2 ottobre con lo 0522 290 001
Dalla prossima settimana il riferimento per la cittadinanza è il nuovo numero, con il quale si viene messi in contatto con il primo medico disponibile
Da lunedì 2 ottobre 2023 i cittadini di Reggio Emilia e provincia potranno mettersi in contatto telefonico con la Centrale telefonica unica di Continuità assistenziale per le cure non urgenti nella fascia oraria notturna e in quella diurna dei giorni festivi e prefestivi.
E attivo di sera e nelle ore notturne
REGGIO EMILIA - Il servizio di continuità assistenziale, rende noto la Usl di Reggio Emiia, è attivo nelle ore serali e notturne e nei giorni pre-festivi e festivi, in sostituzione della normale attività dei medici di famiglia, operativi in fasce orarie diurne e in giorni feriali.
Il riferimento per la cittadinanza è il nuovo numero 0522 290 001, chiamando il quale si viene messi in contatto con il primo medico disponibile.
La chiamata alla Centrale unica diventa, pertanto, l’unico modo di attivare il servizio.
Tutte le chiamate saranno registrate
La centrale, che è in capo all’Azienda USL di Reggio Emilia, opererà in stretta integrazione con 10 sedi di visita ambulatoriale e 8 squadre dedicate alle visite a domicilio. Tutte le chiamate saranno registrate.
La presa in carico della telefonata prevede un’accurata valutazione in base a protocolli.
Interventi riportati nella cartella del paziente
A seconda del caso specifico, il cittadino potrà ricevere un parere medico con indicazioni appropriate ai fini della risoluzione del bisogno di salute segnalato oppure essere subito indirizzato alla visita ambulatoriale nella sede più prossima oppure, ancora, ricevere una visita a domicilio da parte di un medico. Tutti gli interventi saranno riportati nella cartella del paziente.
La novità rappresenta , secondo quanto annunciato dalla Usl di Reggio Emilia, il primo passo verso l’attuazione della più generale riorganizzazione regionale del sistema di emergenza-urgenza tesa a separare i percorsi dei pazienti che hanno esigenze a minore complessità e possono essere presi in carico con efficacia e rapidità dalla rete delle Cure primarie.
I dati mostrano infatti che, in media, oltre il 60% dei pazienti che accedono al Pronto Soccorso (nel 2022 è stato il 64,5% negli ospedali della nostra provincia) vede assegnati codici verdi o bianchi i quali vanno inevitabilmente incontro a un maggiore tempo di attesa