Don Claudio Crescimanno è stato interdetto
Mano pesante dell'arcivescovo di Reggio Emilia e Guastalla Giacomo Gibertoni
Mano pesante dell'arcivescovo di Reggio Emilia e Guastalla Giacomo Gibertoni che ha indirizzato ai parroci, ai sacerdoti, ai diaconi permanenti e a tutti i fedeli, una lettera dal titolo "Don Claudio Crescimanno domiciliato a Casalgrande Alto presso la denominata “Citta della divina misericordia”: interdetto per inosservanza del Precetto penale".
Il provvedimento deciso lo scorso 28 agosto
REGGIO EMILIA - L'arcivescovo nella lettera scrive
"è con animo afflitto che ora mi posso rivolgere a ciascuno di voi per dar conto di un passaggio eccezionale per il protrarsi di una grave situazione che ha provocato da tempo una ferita nel corpo ecclesiale. A seguito dei diversi passaggi secondo le disposizioni del diritto canonico, faccio proprio e qui rendo pubblico il provvedimento emesso in data 28 agosto 2024 dall’organo giudiziale, e divenuto definitivo."
Morandi, dopo aver elencato i contatti a cui non ha partecipato Crescimanno, informa che quest'ultimo:
“si dichiara colpevole il Rev. Claudio Crescimanno in ordine alla commissione del delitto ascrittogli e, pertanto, allo stesso viene inflitta la pena dell’interdetto ex can. 1332 CIC.
All’interdetto è proibito:
– di celebrare il Sacrificio dell’Eucaristia e gli altri sacramenti;
– di ricevere i sacramenti;
– di amministrare i sacramentali e di celebrare le altre cerimonie di culto liturgico;
– di avere alcuna parte attiva nelle celebrazioni sopra enumerate”.
Essendo stata riscontrata un’attività relativa al Sacramento della Confessione, pur in assenza della facoltà di assolvere validamente i fedeli sin dal 17 ottobre 2023, di tale profilo verrà investita la Santa Sede per l’accertamento del delitto di attentata assoluzione sacramentale (can. 1379 §1, 2° CIC e art. 4 §1, 2° delle Norme sui delitti riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede). Al predetto sacerdote sono assicurate le ulteriori tutele previste dall’ordinamento canonico e anche qui è ribadito l’invito a cogliere in tale provvedimento il significato medicinale.
Nessun provvedimento per il collaboratore
Circa il collaboratore del Rev. Crescimanno, sig. Andrea Maccabiani, va rimarcato che questi non è prete cattolico essendo stato ordinato illegittimamente da un vescovo scismatico e qualsiasi forma di culto esercitato dal medesimo è illegittima in quanto sospeso dall’ordine ricevuto; egli non ha mai avuto la facoltà di assolvere validamente i fedeli."
Un parroco "tradizionalista"
Don Claudio Crescimanno, da sempre critico verso il Concilio Vaticano II, presso il Castello di Casalgrande ha officiato messe in latino e non ha mai nascosto simpatie verso il dissidente religioso, ora defunto, Marcel Lefevbre.