la cerimonia

I Carabinieri reggiani ricordano Lorenzo Gennari, medaglia d'oro al valor militare

Il militare ha combattuto ed è deceduto nel secondo conflitto mondiale

I Carabinieri reggiani ricordano Lorenzo Gennari, medaglia d'oro al valor militare
Pubblicato:

Poche ore fa a Reggio Emilia si è svolta la cerimonia di commemorazione di Lorenzo Gennari, carabiniere reggiano deceduto nel secondo conflitto mondiale.

I Carabinieri reggiani ricordano Lorenzo Gennari

REGGIO EMILIA - Si è tenuta questa mattina alle ore 09:30 presso la Cappella del Cimitero Monumentale, la cerimonia di commemorazione del “Carabiniere insignito di medaglia d’oro al valor militare Lorenzo Gennari", nato a Montecavolo di Quattro Castella il 17.02.1921. e deceduto il 13.04.1945, durante la Seconda Guerra Mondiale, in località Ghiardello del Comune di Reggio Emilia per mano di militari nazi-fascisti.

La cerimonia

Una cerimonia commemorativa fortemente sentita, che ha visto la partecipazione dei familiari del Carabiniere decorato, i sindaci dei comuni di Reggio Emilia e Quattro Castella, erano presenti il Tenente Colonnello Alberto Ibattici, Capo Ufficio Comando del Comando Provinciale, il Tenente Pietro Cappiello, Comandante della Sezione Operativa del Nucleo operativo Radiomobile, il Maresciallo Maggiore Grisorio, della Stazione Principale, il Maresciallo Franco della Stazione di Quattro Castella, nonché i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri delle Sezioni dei due citati comuni.

Un momento di raccoglimento

Durante la cerimonia si è svolto un momento di preghiera presso la Cappella del Cimitero Monumentale di Reggio Emilia, con la presenza Cappellano Militare della Legione Carabinieri “Emilia Romagna”, Don Giuseppe Grigolon, e di un trombettiere che ha eseguito il “Silenzio” al termine, della cerimonia è stata deposta una corona di fiori sulla tomba del militare Medaglia d’Oro al Valor Militare Lorenzo Gennari concessa con la seguente motivazione:

«Comandante di una esigua pattuglia di quattro uomini, non esitava ad accettare combattimento con preponderanti forze avversarie. Accerchiato, non abbandonava la lotta e con tiro calmo e preciso di un'arma automatica, da lui azionata, teneva a bada il nemico per dar modo ai suoi partigiani di salvarsi. Gravemente ferito, cadeva esausto ma non domo sull'arma e ai compagni accorsi per dargli aiuto rispondeva fieramente nel nativo idioma " purté via la mitraglia e lascem que mè ". In questo supremo atto di attaccamento al dovere e gridando " Viva l'Italia ", esalava lo spirito degno del valore della sua gloriosa 37ª Brigata. Bibbiano (Reggio Emilia), 19 aprile 1945.»

Seguici sui nostri canali