Il 2025 ultimo anno di emergenza per il post terremoto
Il prossimo 29 maggio 2025 a Concordia sulla Secchia si terrà il Comitato istituzionale, con gli amministratori dei 59 comuni colpiti

A 13 anni dalle due violentissime scosse che sconvolsero l’Emilia, oggi si può confermare che la ricostruzione degli immobili privati, cioè abitazioni e attività produttiva, è ormai completata. Dopo le scosse del 20 e 29 maggio 2012 e i durissimi mesi che seguirono, i numeri ribadiscono il grande lavoro svolto, grazie un investimento complessivo pari a 8 miliardi di euro, dei quali oltre 7 dei quali già liquidati.
Il 2025 ultimo anno di emergenza per il post terremoto
ROLO - Un risultato raggiunto grazie all’impegno condiviso tra istituzioni, rappresentanze economiche e sociali e i cittadini. E certificato dal fatto che il 2025 sarà l’ultimo anno in cui verrà decretato lo stato d’emergenza per l’Emilia-Romagna e la Lombardia, le due regioni colpite dal terremoto del 2012 (oltre al Veneto, già uscito dal cratere).
De Pascale a Concordia
Il prossimo 29 maggio, in occasione dell’anniversario della seconda scossa, il presidente della Regione, Michele de Pascale sarà a Concordia sulla Secchia , dove presiederà il Comitato istituzionale, con gli amministratori dei 59 comuni colpiti tra cui, per fare un esempio, i reggiani Rolo o Reggiolo. Sarà presente anche l’assessore con delega alla Ricostruzione delle aree colpite dal sisma, Davide Baruffi-
I numeri della ricostruzione
Circa 20mila abitazioni sono state ripristinate e 28mila persone rientrate nelle proprie case; 570 scuole ripristinate o ricostruite ex novo senza che sia mai stata persa un’ora di lezione. Oltre 6.800 piccole attività commerciali, artigiane e dei servizi sono state rese di nuovo agibili, 3.359 aziende industriali e agricole ristrutturate e altre 2.155 imprese hanno messo in sicurezza i propri stabilimenti o spazi di produzione. Sono quasi 10.000 gli interventi della ricostruzione di edifici privati a prevalente utilizzo abitativo e si attesta a circa 3,2 miliardi di euro l’ammontare dei contributi concessi per la loro realizzazione. A oggi, la quasi totalità dei cantieri risulta conclusa o prossima alla conclusione: gli interventi ammessi a contributo ma non ancora completati sono il 5% del totale.
Circa 1.200 interventi già conclusi e un nuovo bando in corso, per i centri storici, per la riqualificazione o nuove aperture di botteghe, uffici, attività artigianali e professionali. Delle 441 chiese (479 interventi) inserite nel Programma opere pubbliche e beni culturali ne furono chiuse perché inagibili 321, lasciandone completamente o parzialmente aperte 120.
Intanto, proseguono i lavori per completare la realizzazione del Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali, condiviso con Soprintendenze e autorità ecclesiastiche, più complessa anche per i vincoli storici e architettonici esistenti.
Nelle prossime settimane, per consolidare l’accelerazione della ricostruzione pubblica, facendo fronte al caro materiali e rispondendo alle esigenze di liquidità dei cantieri in corso affinché non si fermino, il Commissario metterà in campo risorse per circa 10 milioni di euro.
Una stessa misura per fare fronte all’aumento dei prezzi delle materie prime era stata adottata anche nel 2023: uno stanziamento aggiuntivo di 10 milioni di euro per la ricostruzione pubblica che nel corso del 2024 ha permesso di sbloccare cantieri e lavori per oltre 130 milioni di euro.