Nel 2024 oltre due imprese della provincia di Reggio Emilia su tre hanno realizzato investimenti in ambito digitale (precisamente il 66% delle attività): quota in linea con la media regionale e nazionale (entrambe a 66,8%).
Il 66 per cento delle imprese reggiane investe sul digitale
REGGIO EMILIA – In ambito green, invece, la sensibilità delle imprese del territorio è superiore alla media, con il 27,7% di realtà reggiane che ha investito per l’ambiente rispetto al 24,7% nazionale. È quanto emerge dall’indagine sugli investimenti realizzata dall’ufficio studi Lapam Confartigianato.
Domanda di credito
Il contesto di forte incertezza geopolitica ed economica, però, indebolisce e condiziona la domanda di credito da parte delle imprese agli istituti bancari. A ciò, si deve aggiungere che i tassi di interesse effettivi, soprattutto per le piccole imprese, rimangono ancora elevati rispetto all’inizio 2022 (TAE 8,00%). Situazioni che disincentivano la volontà degli imprenditori di investire sempre maggiormente.
In calo del sei per cento
I dati al primo trimestre del 2025, disponibili solo a livello regionale, rimarcano che i prestiti alle piccole imprese sono in calo del 6%, peggiore del -3,3% del totale imprese. Specialmente per quanto riguarda l’artigianato, i prestiti diminuiscono del 10,5%.
Investimenti green in calo
Di conseguenza, è diffuso su tutto il territorio il calo degli investimenti sia in ambito digitale che green rispetto alla media 2019-2023: in provincia di Reggio Emilia, la quota di imprese che fa investimenti green cala di 2,1 punti, mentre scende di 1,3 punti per gli investimenti digitali.
Essere sostenibili
«Questo dato – commenta Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato – preoccupa perché vede rallentare gli investimenti che assicurano l’eccellenza e la competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali. È importante ricordare che, oltre a essere utili per l’ambiente, gli investimenti green permettono di risparmiare materie prime ed energia ed essere più competitivi in un mondo che pone sempre maggiore attenzione alla sostenibilità. Senza dimenticare che l’essere sostenibili è un fattore che sta entrando anche nel circuito bancario: da una rilevazione di fine 2024 condotta tra la base associativa di Confartigianato Emilia-Romagna, infatti, il 10,4% dei rispondenti aveva ricevuto richieste di certificare la propria sostenibilità da parte di istituti di credito. “