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Il complesso Mauriziano, casa dell'Ariosto, riapre le porte alla città nel giorno del compleanno del poeta

Dall’8 al 10 settembre, il Mauriziano sarà animato da una serie di iniziative di carattere ludico e culturale

Il complesso Mauriziano, casa dell'Ariosto, riapre le porte alla città nel giorno del compleanno del poeta
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Riapre le porte alla città il complesso monumentale del Mauriziano, dimora di Ludovico Ariosto, dopo importanti lavori di restauro e riqualificazione, realizzati nell’ambito del progetto nazionale Ducato Estense per valorizzare questo patrimonio storico e artistico e consentirne una più ampia e opportuna fruibilità.

Il complesso Mauriziano riapre le porte alla città

REGGIO EMILIA - Grazie a un finanziamento statale di 700.000 euro ottenuto dal Comune di Reggio Emilia, si sono di recente conclusi lavori di manutenzione straordinaria del verde del Parco e di restauro scientifico e conservativo sull’Arco monumentale di ingresso posto sulla Via Emilia e dei dipinti dei Camerini abitati dal poeta.

Per celebrare la riapertura degli spazi dall’8 al 10 settembre, il Mauriziano sarà animato da una serie di iniziative di carattere ludico e culturale per far apprezzare il nuovo volto del Mauriziano e ammirare le stanze dipinte riportate a nuova luce e intimo splendore.

L’apertura al pubblico è fissata per venerdì 8 settembre, giorno in cui ricorre la nascita di Ludovico Ariosto, avvenuta l’8 settembre 1474 a Reggio Emilia. L’autore dell’Orlando Furioso, ma anche commediografo, funzionario e diplomatico estense, era infatti figlio di Daria Malaguzzi Valeri, nobile reggiana, e del conte Nicolò Ariosto, ferrarese con radici bolognesi, capitano della rocca di Reggio, presidio militare al tempo del duca Ercole I d’Este.

Riprende il suo ruolo nel turismo

Luogo nevralgico della memoria e apprezzata sede di incontri culturali e ricreativi, ora il rinnovato complesso del Mauriziano può riaffermare il proprio ruolo nella vita cittadina e divenire polo di attrattività per un turismo che ricerca arte, storia e bellezza. Il recupero degli spazi è stato infatti finalizzato al rilancio del complesso monumentale per creare in questo luogo una nuova centralità per la città e il territorio, realizzando un luogo di incontro e contaminazione tra antiche e nuove vocazioni, in sinergia con gli altri luoghi estensi recuperati e valorizzati a Reggio Emilia e appartenenti ad epoche diverse della signoria d’Este: la Passeggiata Settecentesca, la Reggia e il Parco di Rivalta.

“Il Mauriziano, luogo dai molteplici significati e animato dalla brillante attività di associazioni e organizzazioni reggiane – ha commentato l’assessora a Cultura e Marketing territoriale Annalisa Rabitti – si appresta a entrare anche in questo circuito di interesse turistico-culturale. La sua gestione sarà in capo ai Musei Civici del Comune di Reggio Emilia e prevediamo aperture e iniziative culturali in maniera continuativa, coinvolgendo fra l’altro realtà d’eccellenza quali Reggio Children e RE:Lab. In tema di valorizzazione, accanto ai restauri conservativi e alla riqualificazione complessiva del bene culturale, abbiamo incluso l’ausilio delle nuove tecnologie, che consentiranno, con l’aiuto fra l’altro della ‘realtà aumentata’, di comprendere e apprezzare ancor meglio questa antica Casa dell’Ariosto nella sua arte, così virtuosamente contaminata dalla letteratura, e nella sua lunga storia giunta fino a noi”.

L'arco monumentale

Eretto secondo nella seconda metà del Cinquecento, l’Arco da cui parte il viale di accesso alla Villa è stato oggetto di un intervento di restauro conservativo finalizzato a ripristinarne una maggiore ‘espressività estetica’ attraverso il recupero delle cromie originarie degli intonaci, desumibili dalle tracce residue, e dal restauro delle anfore ornamentali in pietra contenute nelle nicchie e delle lapidi marmoree presenti nella parte sommitale, in cui è riportata la scritta Mauriziano. E’ stata inoltre rifatta la copertura e sono stati eliminati gli incongrui coppi di laterizio a protezione degli sporti delle trabeazioni, ora sostituiti con lamine di piombo.

Il Parco: cura e incremento del verde

Il progetto di riqualificazione del Parco si è concentrato sul viale di accesso dalla Via Emilia, un percorso di 250 metri: il filare di pioppi che lo costeggia è stato interamente sostituto con nuovi esemplari.

Il verde esistente è stato sistemato con il ripristino dei labirinti di siepe rinascimentali in tasso ai lati est e ovest del parco. Sono state inoltre eseguite potature degli alberi, delle siepi e delle quinte arbustive, che saranno ulteriormente sagomate in seguito.

Agli originali 249 alberi ne sono aggiunti 29, per un totale di 278 essenze presenti. L’intervento è stata occasione per posizionare la recinzione a tutela dell’antica tintoria presente nel parco e precluderne accessi impropri.

I dipinti

L’intervento sulla Villa del Mauriziano ha previsto il restauro scientifico degli apparati decorativi dei cosiddetti tre Camerini - Camerino dell’Ariosto, Camerino dei Poeti e Camerino degli Orazi - già oggetto nel 2017 di opere di messa in sicurezza volte a fissare temporaneamente la pellicola pittorica, preservandola da pericolose perdite. L’intervento ha consentito di liberare i dipinti da ridipinture incongrue, vernici degradate e depositi che si sono sovrapposti negli anni e che ne ostacolavano una piena lettura. Le indagini spettrometriche e chimiche - a cura dell’Università di Bologna, Dipartimento dei Beni Culturali - hanno permesso di conoscere appieno le tecniche pittoriche utilizzate, i pigmenti impiegati e di far emergere dettagli di grande raffinatezza dei disegni preparatori, ora nuovamente apprezzati. Il restauro è stato realizzato dalla ditta Rws di Padova, con direzione operativa del restauratore Fabio Bevilacqua.

Grazie a un progetto di valorizzazione tecnologica cofinanziato dalla Fondazione Tiche, d’ora in poi sarà possibile effettuare una visita guidata ai dipinti restaurati anche in realtà virtuale.

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Le tre stanze decorate sono voltate a vela con capitelli pensili e sono caratterizzate da dimensioni contenute e dall’atmosfera intima. Costituiscono uno dei rari esempi di architettura rinascimentale conservati in città e possiedono oltre al valore storico-artistico dovuto alla qualità degli spazi decorati attribuiti alla Scuola del maestro del Rinascimento Niccolò dell’Abate, anche un valore letterario e testimoniale del prestigio di Ludovico Ariosto e della famiglia Malaguzzi.

Il progetto è stato occasione per dare finalmente una lettura completa e definitiva del programma iconografico delle stanze, di interpretazione in parte ancora incerta, grazie alle ricerche storiche di Maria Montanari, storica dell’arte dei Musei Civici di Reggio Emilia. La decorazione pittorica, commissionata da Orazio Malaguzzi e databile 1567-1568, inneggia ai fasti familiari e agli insigni componenti che, grazie alle loro abilità politiche e diplomatiche oltre alla raffinatezza culturale e al profondo amore per le lettere, ne hanno segnato la storia.

Il programma inaugurale

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