Invito Comune e Unimore contro il caro affitti
Si tratta di un appello ai proprietari di completare un questionario anonimo: sono almeno 3 mila gli alloggi sfitti in città
Il Comune di Reggio Emilia e l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia hanno deciso di condurre uno studio sulla condizione abitativa in città, con particolare attenzione dedicata al tema del mercato dell’affitto.
Favorire l'incontro tra domanda e offerta
REGGIO EMILIA . I due proponenti ricordano che la volontà è di approfondire in particolare le esigenze e le prospettive di chi è proprietario di immobili residenziali e i bisogni di chi cerca un alloggio in affitto.
Future politiche attive
L’approfondimento aiuterà, nelle intenzioni dei due Enti , a impostare le future politiche abitative del Comune in materia di affitti residenziali, per favorire un migliore incontro tra domanda e offerta. I dati raccolti saranno trattati in forma anonima, in ottemperanza alle normative vigenti in materia.
L'appello dell'Assessore De Franco
In una nota l’assessore alla Casa, Lanfranco de Franco ricorda che “promuoviamo un questionario per una ricerca scientifica al fine capire in maniera puntuale le esigenze e i problemi di chi cerca casa o di chi ne ha una vuota, ma decide di non affittarla.
Sono 3 mila gli alloggi sfitti
Ed aggiunge: "Dai dati in nostro possesso, questi alloggi vuoti sarebbero almeno 3.000 e rimetterli a disposizione sarebbe un grande aiuto per il mercato dell’affitto in città, anche grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna con il ‘Patto per la Casa’, che prevede risorse anche per i proprietari".
Chiediamo la vostra collaborazione
"Per la riuscita del progetto è fondamentale - conclude de Franco - la collaborazione di cittadini e associazioni interessate ai temi della casa.
Nel caso siate proprietari di un alloggio locato o che per diversi motivi risulta attualmente sfitto o nel caso stiate cercando un alloggio da affittare, vi chiediamo di dedicare 10 minuti del vostro tempo alla compilazione del questionario anche per aiutarci in futuro a trovare soluzioni per la vostra situazione. Ringraziamo il Dipartimento di Comunicazione ed Economia di Unimore per la grande collaborazione in questa ricerca”.