Monasteri Aperti: Guastalla si presenta con i suoi gioielli
Anche quest’anno nei weekend di ottobre torna ‘Monasteri Aperti’ alla scoperta dei luoghi sacri in Emilia-Romagna
Anche quest’anno nei weekend di ottobre torna ‘Monasteri Aperti’ alla scoperta dei luoghi sacri in Emilia-Romagna.
In regione più di 80 eventi
GUASTALLA - Oltre 80 eventi tra escursioni lungo i cammini religiosi, visite guidate tra santuari e luoghi di culto, concerti di musica sacra e degustazioni di antiche ricette monastiche. Esperienze uniche, proposte in monasteri, antiche pievi e conventi, che aprono eccezionalmente le porte ai visitatori. L’iniziativa è promossa da Apt Servizi Emilia-Romagna in collaborazione con la Conferenza Episcopale della Regione Emilia-Romagna e il circuito dei Cammini dell’Emilia-Romagna (www.monasteriemiliaromagna.it/it/55-monasteriaperti2024).
Due luoghi a Guastalla
Anche Guastalla partecipa a questa iniziativa, promossa, insieme alla Regione, dalla Diocesi di Reggio-Guastalla, offrendo un percorso alla scoperta di due luoghi simbolo dell’antico ducato: il Monastero delle Agostiniane di San Carlo e il Santuario della Beata Vergine della Porta
Qualche nota storica
Conoscere Guastalla, l'antico Ducato e la storia della sua Chiesa: il percorso proposto il prossimo weekend permette di ritrovare antichi luoghi dimenticati e ritrovati.
Monastero delle Agostiniane di San Carlo
Il Monastero di clausura delle Agostiniane di San Carlo è un antico edificio seicentesco che si è trasformato nel tempo fino a divenire Ospedale, con leggi Napoleoniche, e poi sede di uffici e servizi. A fianco del Monastero, il celebre Santuario della Beata Vergine della Porta è stato riaperto dopo lunghi lavori di restauro.
Ferrante II Gonzaga, Principe di Guastalla, fece costruire un convento per le monache agostiniane con l’intento di aver vicino a sé due delle sue figlie, Isabella e Camilla. I lavori iniziarono nel 1618 e furono completati nel 1626. Si trattava di un complesso edilizio importante per Guastalla, e ad esso fu successivamente annessa la chiesa dedicata a San Carlo Borromeo. Il Borromeo era zio di Ferrante (il padre Cesare aveva sposato Camilla Borromeo) e per lui vi fu una peculiare devozione, per questo il convento fu intitolato alle Agostiniane di San Carlo. L’edificio mantiene la pianta originaria quadrata con il chiostro porticato e, al centro, un ampio giardino.
Il piano superiore ospitava le celle delle monache che, nel 1674, aveva raggiunto il numero di 50, mentre la badessa aveva uno spazio dedicato con un cortiletto che confinava con la chiesa.
Con la soppressione degli ordini religiosi per l’editto napoleonico del 1810, il complesso edilizio diventa luogo pubblico con la funzione di ospedale, che rimane tale fino agli anni Ottanta del secolo scorso, con ovvie modifiche interne, mantenendo tuttavia il fascino dell’antica sede conventuale.
Il Santuario della Beata Vergine della Porta
Il Santuario della Beata Vergine della Porta è tra le più belle e interessanti chiese barocche del territorio. L’immagine sacra della Madonna, dipinta dall’artista locale Damiano Padovani nella metà del Seicento, era posta sul muro della porta San Francesco a sud della città. L’iconografia rappresenta la Madonna con il Bambino e, genuflessi, San Francesco e San Carlo Borromeo.
Il primo miracolo si compì il 7 febbraio del 1693. Le cronache narrano di Giovan Battista Zagni, guardia della porta, che in tarda età perse la vista. Con massimo rispetto per l’effigie religiosa, chiese che venisse acceso un cero in quel luogo, davanti al dipinto della Madonna. Il miracolo si compì e l’uomo recuperò la vista. Dal 1693 al 1695 furono registrati 333 miracoli, inducendo il duca Vincenzo Gonzaga e la duchessa Maria Vittoria ad avviare i lavori per la costruzione del Santuario in data 10 maggio del 1693. Nel 1701 iniziarono le funzioni religiose al suo interno, che fu completato con la collocazione dei 12 profeti nel 1786, sotto la signoria dei Borbone.
Il Santuario è costruito su parte delle mura dove vi era la porta San Francesco. La parete con l’immagine religiosa venne ruotata di 180 gradi e, attorno ad essa, fu realizzato un altare barocco con colonne tortili policrome, completato da un trionfo di angeli. L’intero edificio riporta invocazioni alla Madonna e, tramite dipinti e simboli, a vicende della famiglia Gonzaga. Negli anni ‘60 del secolo scorso fu costruito un convento che ospitava i frati francescani con uno spazio dedicato all’oratorio. Attualmente vi risiedono alcune religiose, custodi della chiesa, e negli spazi adiacenti sono ospitati associazioni giovanili e momenti d’incontro e di riflessione.
MONASTERI APERTI 2024
EMILIA ROMAGNA
Sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024
GUASTALLA: IL MONASTERO DELLE AGOSTINIANE DI SAN CARLO E IL SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE DELLA PORTA
Le visite, condotte da guide esperte, si terranno alle ore 15,30 e alle 17,30
Ritrovo presso la Torre Civica in Piazza Matteotti, Guastalla
Iniziativa gratuita, Prenotazione consigliata, fino a esaurimento posti.
Le visite all'interno del Santuario della B.V. della Porta saranno accompagnate da un concerto d'organo.
Contatti:
tel. 0522 839756 - 761
email: ufficiocultura@comune.guastalla.re.i