il protocollo

Reggio Emilia, Comune e sindacati firmano un accordo per l'affidamento di servizi, lavori e forniture e l'inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati

L'obiettivo è creare nuove opportunità di lavoro, tutelare i lavoratori e combattere l'illegalità

Reggio Emilia, Comune e sindacati firmano un accordo per l'affidamento di servizi, lavori e forniture e l'inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati
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Il Comune di Reggio Emilia, i sindacati Cgil, Cisl e Uil e Legacoop e Confcooperative hanno siglato un Protocollo d’intesa per l’affidamento di servizi, lavori e forniture e per l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati.

Affidamento di servizi, lavori e forniture e l'inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati

REGGIO EMILIA - Comune e sindacati hanno firmato un accordo per creare nuovi posti di lavoro per le persone svantaggiate e tutelare i posti di lavoro già esistenti.

Presentando il documento ai media il sindaco Luca Vecchi ha spiegato:

“Questo Protocollo ha importanti implicazioni operative all’interno delle gare per l’affidamento dei servizi sia sul fronte della legalità, sia nella tutela del lavoro. Non è uno ‘specchietto per le allodole’ dunque, ma un accordo vincolante che impone alle aziende e all’Ente appaltatore di mettere al primo posto la legalità e la trasparenza, grazie alla clausola sociale e alla disciplina del costo del lavoro, e il lavoro dei soggetti svantaggiati con l’obbligo di assorbimento del personale anche per l’appaltatore uscente”.

Tutelare i lavoratori

L’assessore a Legalità e Coesione sociale Nicola Tria ha aggiunto:

“Il Protocollo nasce dalla necessità di contrastare l’illegalità nel mondo del lavoro, con particolare riguardo alla tutela dei lavoratori svantaggiati, là dove il lavoro è da considerarsi un fattore di inclusione. Il documento in particolare pone le basi per una maggior tutela dei lavoratori nel passaggio da un appalto a un altro”.

Altri interventi

Alla conferenza sono intervenuti anche Alberto Prampolini, dirigente del servizio Appalti e contratti del Comune di Reggio Emilia, Davide Mariotti della Cgil Reggio Emilia, Domenico Chiatto della Cisl Emilia Centrale, Luigi Tollari segretario generale Uil Cst di Modena e Reggio, Patrizia Fantuzzi presidente del settore Solidarietà sociale di Confcooperative Reggio Emilia, ed Edwin Ferrari presidente di Legacoop Emilia Ovest.

Il protocollo

Grazie ai criteri fissati all’interno dell’accordo in sede di programmazione delle procedure per l’affidamento di servizi e lavori di manutenzione degli immobili di proprietà comunale, fornitori la cui partecipazione comporta l’impiego di lavoratori svantaggiati, saranno inseriti con punteggi premianti in sede di valutazione dell’offerta.

Le aziende che prenderanno parte alle gare - un programma biennale per l’acquisto di beni e servizi e un programma triennale per i lavori pubblici - dovranno comunque rispettare i criteri dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del rapporto qualità prezzo. I contratti interessati dal protocollo, perché potenzialmente accessibili a lavoratori svantaggiati o quanto meno interessati dall’applicazione della clausola sociale, sono tra i trenta e i quaranta per un valore complessivo di circa 12 milioni di euro.

Dettagli dell'accordo

In pratica l’accordo stabilisce i riferimenti, per il Comune di Reggio Emilia e le società ad esso collegate, per l’affidamento degli appalti, le concessioni pubbliche di servizi, lavori e forniture, introducendo un maggior punteggio per aziende che all’interno del proprio organico inseriscono in modo stabile soggetti con difficoltà di inserimento all’interno del mondo del lavoro.

A partire da quanto definito nel “Patto per il Lavoro e per il Clima” l’accordo è stato siglato nella convinzione che la crescita della società e la sua capacità di generare buona occupazione si fondino anche su un sistema di welfare in grado di creare nuove opportunità lavorative, ridurre le disuguaglianze e migliorare la coesione sociale. Tra gli obiettivi del patto c’è quello di promuovere il lavoro come potente strumento d’inclusione sociale e di generare un nuovo welfare aperto alla collaborazione tra pubblico e privato, capace di creare una occupazione di qualità.

Contrasto alle illegalità

Infine il protocollo assume tra le proprie finalità anche il contrasto alle illegalità, a partire da quelle che investono il lavoro e che vedono nell’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia legale una delle emergenze che riguardano tutto il territorio nazionale. L’azione di contrasto ai principali fenomeni di illegalità deve poter contare sul protagonismo delle istituzioni e dell’insieme di soggetti economici e sociali impegnati in un’azione coordinata di tutela dei diritti fondamentali del lavoro, del funzionamento del sistema degli appalti e nel contrasto all’evasione fiscale e contributiva.

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