Ricostruzione post-alluvione e infiltrazioni mafiose: il nuovo Prefetto di Reggio Emilia invita a non abbassare la guardia

Secondo il Prefetto non bisogna chiudere gli occhi, "perché anche piccole metastasi possono creare nel tempo danni enormi al sistema"

Ricostruzione post-alluvione e infiltrazioni mafiose: il nuovo Prefetto di Reggio Emilia invita a non abbassare la guardia
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Mercoledì 24 maggio a Reggio Emilia si è svolta la presentazione del nuovo Prefetto che ha prefissato gli obiettivi del suo operato, con un focus particolare sulla lotta alle insidie mafiose.

Ricostruzione post-alluvione e infiltrazioni mafiose

REGGIO EMILIA - "Dobbiamo farci trovare pronti perché nella ricostruzione post alluvione gireranno tanti soldi e così come per i fondi del Pnrr dobbiamo tenere alta la guardia per evitare le infiltrazioni della criminalità organizzata".

Fissa le priorità Maria Rita Cocciufa, nuovo prefetto di Reggio Emilia, città nella quale si è insediata ieri al posto di Iolanda Rolli che ha raggiunto la pensione.

Cocciufa - 64 anni, siciliana originaria di Lentini (Siracusa) - arriva da Agrigento, dove ha ricoperto il ruolo di prefetto per tre anni, gestendo la partita dell'emergenza immigrazione con gli sbarchi a Lampedusa nonché la lotta alla mafia.

Vicinanza alle popolazioni colpite

Ieri si è presentata alla stampa e ha voluto aprire con

"un pensiero di vicinanza alle popolazioni della Romagna colpite dall'alluvione. Il disastro ha toccato meno l'Emilia e quasi per niente Reggio Emilia, ma le ripercussioni economiche riguardano tutta la regione. Ho già imparato a conoscere questo popolo operoso, che si rimbocca le maniche e si rialzerà più forte di prima".

"tolleranza zero sulle infiltrazioni"

Cocciufa ha poi virato l'attenzione sul contrasto alle mafie nel Reggiano visto che è la provincia nella quale nel 2022 si sono firmate più interdittive in Italia:

"Sono strumenti importantissimi. Possiamo fare tutti gli atti amministrativi del mondo, ma non basta. Serve la consapevolezza di tutti, cittadini, società civile, istituzioni e imprenditori, che sulle infiltrazioni ci vuole tolleranza zero. Non si chiudano gli occhi, perché anche piccole metastasi possono creare nel tempo danni enormi al sistema. Gli anticorpi vanno rafforzati".

Le devianze giovanili

Infine il prefetto ha toccato anche il fenomeno delle devianze giovanili:

"E' un problema diffuso in tutta Italia. Bisogna lavorare però non solo sulla repressione, ma soprattutto nella prevenzione nella quale credo fortemente. E non devono farlo solo le istituzioni e le forze dell'ordine, ma serve la sinergia di scuola, mondo sportivo e della Chiesa".

Cocciufa ora attende la nomina di un vicario, ruolo per ora vacante a Reggio Emilia, dopo che Salvatore Angieri è stato promosso a prefetto e insediato da pochi giorni ad Oristano dopo la girandola di nomine e trasferimenti disposta dall'ultimo Consiglio dei Ministri.

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