“I dati diffusi oggi confermano una situazione che come sindaci stiamo da tempo registrando e denunciando: un aumento generalizzato della microcriminalità che interessa tutto il Paese e in particolare la nostra regione e che ci preoccupa; si è di fatto tornati ai livelli pre-covid. E non è di alcun conforto il fatto che la provincia di Reggio Emilia sia tra le ultime delle città emiliano-romagnole nella classifica dell’aumento dei reati, fatto salvo che denunciare è segno di maturità e responsabilità civile.
“Sulla sicurezza il nostro massimo sforzo, ma non dal governo”
REGGIO EMILIA – Massimo sforzo per la sicurezza, quindi – abbiamo richiesto la presenza dei militari di Strade sicure e nella nostra città è stata istituita la cosiddetta zona rossa – ma con la consapevolezza che il potere degli enti locali in materia è limitato.
La sicurezza e l’ordine pubblico sono competenze dello Stato e questo Governo non sta facendo abbastanza. E le risorse stanziate sono del tutto insufficienti a partire dalle carenze di organico delle forze di polizia: servono più agenti, più presenza delle forze dell’ordine in strada e in tutti gli orari, soprattutto di sera e di notte.
Piena collaborazione
A Prefettura, Questura e Forze dell’ordine come amministrazione comunale confermiamo ancora una volta la nostra piena collaborazione: lavoriamo insieme, fianco a fianco, per la sicurezza della nostra città, ciascuno per l’ambito che gli compete.
L’ente locale deve investire nella prevenzione e nella lotta al degrado: stiamo lavorando per la Cura della città che interviene a più livelli – dalla pulizia all’apertura di nuovi spazi, all’installazione di un numero davvero significativo di telecamere di videosorveglianza – e stiamo mettendo in campo la rigenerazione di aree urbane importanti: dalle ex Reggiane ai nuovi progetti per Parco del Popolo, ex Caserma Zucchi, ex Polveriera e sottopasso Santa Croce, fino agli interventi che stiamo pensando, anche insieme a RFI, nell’area del piazzale della Stazione ferroviaria.
Ma servono anche più risorse per il Fondo sicurezza dedicato agli Enti locali per poter aumentare gli investimenti nella videosorveglianza in tutta la città e nelle frazioni e per altri interventi quali l’estensione della presenza degli street tutor, esperienza che si è rivelata positiva per la gestione di un particolare tipo di conflittualità, così come per poter ampliare l’organico della Polizia locale.
Devianza giovanile
Inoltre i dati fotografano anche nella nostra città un preoccupante quadro di devianza giovanile con un incremento delle denunce a carico di minori: è un fatto allarmante per una serie di implicazioni, che non può essere affrontato con la sola repressione. Non è pensabile riempire le carceri di adolescenti, occorre innanzitutto agire con l’educazione e la prevenzione partendo dalle scuole, aumentando i sostegni educativi a ragazzi e famiglie fragili, combattendo la dispersione scolastica, fornendo orientamento professionale, tirocini e alternative alla strada: è quanto stiamo cercando di fare, per esempio, con il progetto DesTeenazioni.
Disagio sociale
È infine importante intervenire sulle marginalità e sul crescente disagio sociale, caratterizzato da aumento della povertà economica e abitativa. Un Governo che non si fa carico dell’impoverimento di intere fasce di popolazione e che taglia i fondi al sistema educativo porta avanti una politica che aumenta le disuguaglianze sociali e che non sostiene vere politiche di sicurezza.