Superati i valori limite delle Pm10: nuovo stop fino a venerdi 2 febbraio
In base al provvedimento, oltre ai diesel Euro 5, restano fermi anche i veicoli più inquinanti già bloccati durante la settimana in applicazione della manovra ordinaria
Proseguono fino a venerdì 2 febbraio compreso le misure emergenziali previste dalla manovra antismog della Regione Emilia-Romagna che limitano la circolazione dei veicoli più inquinanti, inclusi i diesel Euro 5.
Situazione di emergenza
REGGIO EMILIA - Il mantenimento delle misure emergenziali, nella provincia di Reggio Emilia e nel resto della regione, è confermato sulla base delle previsioni di superamento dei valori limite giornalieri delle Pm10. Il raggiungimento del livello di allerta è segnalato con un bollino rosso nel Bollettino emesso oggi da Arpae che decreta lo stato di allerta nella provincia di Reggio Emilia e, appunto, nelle altre provincie della regione, fino a venerdì 2 febbraio, prossimo giorno di controllo. Il bollettino è consultabile sul sito dell’agenzia (www.liberiamolaria.it).
Chi resta fermo
In base alla misura, oltre ai diesel Euro 5, restano fermi anche i veicoli più inquinanti già bloccati durante la settimana in applicazione della manovra ordinaria: i diesel fino a Euro 4, i veicoli a benzina fino agli Euro 2, quelli a gpl/benzina e metano/benzina fino agli Euro 1, ciclomotori e motocicli fino agli Euro 1.
Come per la manovra ordinaria, anche in emergenza le limitazioni si applicano dalle 8.30 alle 18.30 nell’area compresa dal provvedimento.
No alla biomasse
Con l’emergenza entra in vigore anche il divieto di utilizzare biomasse nei generatori di calore con certificazione inferiore a 4 stelle nelle abitazioni dotate di riscaldamento alternativo. È prevista, inoltre, la riduzione delle temperature negli ambienti di vita riscaldati a un massimo di 19 gradi (con un + 2 di tolleranza) nelle case, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative, associative o di culto, nelle attività commerciali. La temperatura va ridotta fino a un massimo di 17 gradi (con un + 2 di tolleranza) nei luoghi che ospitano attività industriali e artigianali. Cliniche, case di cura, scuole e luoghi che ospitano attività sportive sono esclusi dall’obbligo di ridurre la temperatura.
No allo spandimento di liquami
Vietato anche effettuare combustioni all’aperto, compresi i barbecue, e di bruciare sterpaglie, residui di potatura, simili e scarti vegetali di origine agricola in tutto il territorio comunale. In vigore, inoltre, il divieto di spandimento liquami, con l’eccezione dello spandimento effettuato con interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo.