Reggio Emilia

Un dottorato su transizione ecologica e sostenibilità

Lo ha promosso la Regione in collaborazione con le nostre Università. Dieci i posti previsti per Unimore

Un dottorato su transizione ecologica e sostenibilità
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Formare una nuova generazione di esperti in grado di fronteggiare al meglio le complesse sfide scaturite dalla transizione ecologica, promuovendo al contempo la crescita e lo sviluppo sostenibile delle comunità e dei territori.

Un dottorato su transizione ecologica e sostenibilità

REGGIO EMILIA - È con questo obiettivo che in Emilia-Romagna nasce il nuovo programma avanzato regionale di dottorato, frutto della partnership tra le Università di Bologna, Modena e Reggio nell' Emilia, Parma, Ferrara, il Politecnico di Milano e l’Università Cattolica del Sacro Cuore (sedi di Piacenza), con il coinvolgimento di stakeholder pubblici e privati, in grado di offrire ai dottorandi corsi e attività di formazione in collaborazione tra i diversi atenei, sia specialistici, sia interdisciplinari e trasversali. Temi centrali dei percorsi proposti, le questioni più urgenti che riguardano il futuro del Pianeta, dalla crisi climatica al contrasto alle disuguaglianze, dal Green Deal alla transizione digitale.

56 borse di ricerca

Un progetto che la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha deciso di sostenere stanziando quasi 5 milioni euro (esattamente 4 milioni 880mila euro) che serviranno a finanziare 56 borse di ricerca destinate ad altrettanti dottorandi.

Nuove sfide

Il programma, denominato “Territorio Sostenibile 2.0”, punta in particolare alle nuove sfide di carattere globale, costruendo reti di innovazione sul territorio per formare esperti in grado di coniugare le esigenze del sistema produttivo locale con la tutela dell'ambiente, la lotta ai cambiamenti climatici e la riduzione delle disuguaglianze. In sintonia con gli obiettivi del PNRR e con i programmi europei Erasmus+ e Horizon Europe, ed in linea con i principi fondamentali del Patto per il Lavoro e per il Clima e la Strategia regionale 2030, che punta a un’Emilia-Romagna sempre più Regione della conoscenza e dei saperi.

Dieci quelle destinate ad Unimore

23 borse di ricerca fanno capo all’Università di Bologna, 10 all’Università di Modena e Reggio Emilia, 10 all’Università di Parma, 10 all’Università di Ferrara, 1 all’Università cattolica del Sacro Cuore e 2 al Politecnico di Milano.

Gli ambiti di studio e ricerca

Sostenibilità e welfare, scelte economiche in un contesto di scarsità delle risorse ambientali, culturali e socioeconomiche, analisi del territorio per la pianificazione di invasi idrici in ambiente montano e di sistemi per la ricarica artificiale degli acquiferi in ambiente di pianura. Ancora, sviluppo di intelligenze artificiali affidabili e adattabili a specifiche soluzioni verticali, procedure, strategie e tecniche di intervento inclusive per l’efficientamento energetico, la decarbonizzazione e la resilienza dei borghi storici nel rispetto del loro valore culturale, storico e paesaggistico.

Attivi dal prossimo anno

Sono alcuni dei 51 progetti di formazione alla ricerca, di durata tri e quadriennale, che saranno attivati nell’anno accademico 2024-2025 (40esimo ciclo) e uno nel 2025-2026 (41esimo ciclo), nell’ambito del programma “Territorio sostenibile 2.0”, dalle sei Università emiliano-romagnole partner per indagare, secondo un approccio multidisciplinare, internazionale e intersettoriale, le molteplici sfaccettature della transizione verso la sostenibilità. La Regione, in questo contesto, finanzierà l’attivazione di 56 borse di ricerca, con un investimento complessivo di quasi 5 milioni di euro.

L'obiettivo

L’obiettivo del programma è sperimentare collaborazioni tra un vasto spettro di corsi e progetti di dottorato delle università coinvolte, per creare una comunità dottorale regionale incentrata sui cambiamenti culturali, economici, tecnologici e sociali necessari a uno sviluppo equilibrato e sostenibile della società, con particolare attenzione al contesto territoriale.

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