Ai domiciliari per aggressioni alla madre, minaccia e aggredisce i sanitari: trasferito in carcere
Il 32enne non è stato più considerato idoneo ai domiciliari
Ai domiciliari per aver aggredito più e più volte sua madre, un 32enne è stato spedito in carcere per aver continuato le sue condotte violente nei confronti dei sanitari.
Ai domiciliari per aggressioni alla madre
CASTELNOVO DI SOTTO - Per anni ha maltrattato e minacciato sua madre per questione economiche, fino all'ultimo grave episodio in cui non ha esitato a metterle le mani al collo perché la donna non voleva dargli il denaro che le aveva chiesto.
Per questo motivo un 32enne è stato arrestato e sottoposto ai domiciliari, avendo anche precedenti di polizia e condanne.
Riconosciuto colpevole
Dopo l’iter processuale, la Procura Reggiana ha riconosciuto colpevole l’uomo condannandolo a 1 anno e 4 mesi.
Trattandosi di sentenza divenuta definitiva il 4 aprile scorso, l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura di Reggio Emilia ha emesso ordine di esecuzione in regime di detenzione domiciliare a carico del condannato che veniva eseguito dai Carabinieri della Stazione di Castelnovo di sotto.
Maltrattamenti continui ai sanitari
Il 32enne, quindi, ristretto in regime di detenzione domiciliare, nell’ultimo periodo, avrebbe posto in essere una serie di comportamenti aggressivi e minacciosi in danno di operatori sanitari i quali non solo hanno dovuto far fronte alle innumerevoli e continue richieste di attivazione dei servizi di emergenza e urgenza da parte del condannato, susseguite dalle condotte aggressive dell’uomo nei loro confronti che hanno portato quindi ad un aggravamento della misura cautelare ed a ritenere l’attuale misura detentiva inidonea al condannato.
Trasferito in carcere
Pertanto, ieri 29 maggio, il magistrato dell’Ufficio di Sorveglianza di Reggio Emilia, alla luce dei nuovi fatti, ritenendo inidonea la misura della detenzione domiciliare ha emesso un decreto di sospensione provvisoria dell’espiazione presso il domicilio della pena detentiva ed il contestuale collocamento in carcere del condannato.
Il nuovo provvedimento restrittivo è stato eseguito dai carabinieri della Stazione di Castelnovo di Sotto, i quali hanno subito provveduto ad eseguirlo traducendo il condannato in carcere fino alla decisione definitiva del Tribunale di sorveglianza.