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Azioni comprate e vendute a somme cento volte più alte: sequestro di oltre 3 milioni di euro

La mancanza di questa plusvalenza nelle scritture contabili fa ipotizzare un'evasione fiscale

Azioni comprate e vendute a somme cento volte più alte: sequestro di oltre 3 milioni di euro
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La Guardia di Finanza ha sequestro oltre 3 milioni di euro a una società reggiana per un caso di plusvalenza.

Azioni comprate e vendute a somme cento volte più alte

MONTECCHIO EMILIA - Azioni comprate e rivendute a un prezzo maggiorato di oltre cento volte: questo è quanto emerso dall'inchiesta condotta dalla procura di Parma, che ha portato al sequestro preventivo di oltre 3 milioni di euro a carico di una società di partecipazioni.

L'accusa è di frode fiscale ai danni dello Stato, ma quanto scoperto in realtà rivela un meccanismo molto più complesso e fraudolento, concepito e realizzato attraverso la consulenza di un professionista.

I fatti

Nel mese di aprile 2017, quest'uomo ha lavorato alla cessione di quote societarie di un'azienda di Montecchio, attiva nella movimentazione e nello stoccaggio delle merci, a favore di una holding parmigiana. Si trattava della nuda proprietà di azioni nominali, corrispondenti al 32% del capitale sociale dell'azienda reggiana. La holding ha pagato poco meno di 131mila euro per queste azioni e, dopo poco più di un anno, le ha rivendute a una società milanese di recente costituzione per la cifra di oltre 15 milioni di euro.

Non c'è traccia nelle scritture contabili

Si tratta di una plusvalenza spaventosa, definita tecnicamente "sopravvenienza attiva" dal giudice che ha disposto il sequestro preventivo.

Tuttavia, i controlli condotti dalla Guardia di Finanza non hanno trovato alcuna traccia di questa plusvalenza nelle scritture contabili della società. Questo porta a ipotizzare un'evasione fiscale, con l'omissione dell'imposta dovuta sull'ingente guadagno ottenuto dalla rivendita delle azioni.

Le indagini proseguono

Le indagini sull'accaduto proseguiranno per accertare le eventuali responsabilità dei soggetti coinvolti in questa operazione finanziaria. Nel frattempo, il sequestro preventivo dei 3 milioni di euro rappresenta una misura cautelare per garantire eventuali risarcimenti alle casse dello Stato nel caso in cui la frode fiscale venisse confermata.

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