La manovra di “Mofenson”

Bimbo di un anno colto da crisi respiratoria: carabiniere fuori servizio lo salva

E' accaduto nel parcheggio delI'Ipercoop di Montecchio Emilia. Protagonista il 31enne carabiniere Daniele Andrenelli.

Bimbo di un anno colto da crisi respiratoria: carabiniere fuori servizio lo salva
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L'intervento del carabiniere libero dal servizio salva un bimbo di un anno colto da crisi respiratoria. La vicenda è  pubblicata nella rivista "Il Carabiniere” del mese di gennaio.

Il bimbo di un anno colto da crisi respiratoria

MONTECCHIO EMILIA -  È il carabiniere Daniele Andrenelli, 31enne originario di Roma in forza alla Stazione di Quattro Castella (Re), il protagonista della storia pubblicata sul numero di gennaio dalla Rivista “Il Carabiniere”.

La vicenda accaduta nel mese di ottobre

La vicenda è quella di un carabiniere libero dal servizio che, uscito da un supermercato, si vede correre incontro una giovane mamma con in braccio il figlioletto colto da un’evidente crisi respiratoria che riesce a rianimare e ad affidarlo poi alle cure dei sanitari.

Il fatto di cui vi parliamo risale al pomeriggio del 19 Ottobre 2022, quando il carabiniere Daniele Andrenelli mentre si trovava, libero dal servizio ed in abiti civili, nei pressi del parcheggio all’uscita del supermercato Ipercoop di Montecchio Emilia, notava una donna che chiedeva disperatamente aiuto, spiegando che suo figlio di poco più di un anno, che teneva in braccio, aveva smesso di respirare perdendo i sensi.

La manovra di “Mofenson” gli salva la vita

Il carabiniere constatata la gravità della situazione, visto che il bimbo non rispondeva a nessuno stimolo, si rendeva conto di non poter attendere oltre. Dopo aver adagiato il bambino lungo il suo braccio sinistro praticava la manovra di “Mofenson”, imprimendo dei colpi sulla schiena del bambino fino a rianimarlo, farlo riprendere a respirare e a fargli espellere dalla bocca della saliva schiumosa.

Allertati poi i soccorsi il piccolo è stato condotto all'Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia dove, inizialmente, è stato ricoverato precauzionalmente nel reparto di rianimazione, per poi essere trasferito nel reparto pediatrico e venendo dimesso dopo alcuni giorni con una diagnosi di soffocamento e compulsione.

 

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