Chiuso un caseificio: 871 forme di formaggio stagionato invase da parassiti
La struttura presentava una serie di gravi violazioni igienico-sanitarie
Un caseificio nella provincia di Reggio Emilia è stato chiuso dai NAS: 871 forme di formaggio stagionato erano invase da parassiti ed erano ricoperte da muffa e ragnatele.
Chiuso un caseificio in provincia di Reggio
REGGIO EMILIA - I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (N.A.S.) di Parma hanno scoperto una serie di gravi violazioni igienico-sanitarie all’interno di un caseificio in provincia di Reggio Emilia.
Tutte in cattivo stato di conservazione
In particolare l’ispezione ha rivelato che all’interno del magazzino di stagionatura del caseificio erano stoccate 871 forme di formaggio stagionato a pasta dura e prodotti caseari (siero) in cattivo stato di conservazione. Secondo quanto riferito dai militari le varie forme di formaggio erano ricoperte da muffa e ragnatele e invasi da parassiti, inclusi larve di insetto.
Causa il grave stato di conservazione nel corso dell’attività ispettiva svolta unitamente a personale dell’Ausl, è stato adottato il blocco ufficiale della merce, finalizzato alla valutazione delle condizioni necessarie a destinarla ad uso alimentare umano.
Non idonee al consumo umano
Infatti dopo un’attenta valutazione, è emerso che 21 forme grandi, ciascuna con un peso di circa 38 kg, e 4 forme di formaggio più piccole, ciascuna con un peso di circa 4 kg, erano in uno stato di avanzata alterazione e non idonee al consumo umano.
Non è tutto: durante i controlli , sono state rilevate gravi carenze igienico-sanitarie in tutti i locali del caseificio. Le superfici e le attrezzature erano coperte di polvere e sporcizia vetusta, c’erano segni evidenti della presenza di animali infestanti, e i detergenti e i detersivi erano stoccati alla rinfusa nel locale di lavorazione. Inoltre, le attrezzature di lavorazione erano insudiciate ed usurate.
Il legale rappresentante è stato denunciato e multato
Il legale rappresentante dell’azienda è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, in quanto ritenuto responsabile dei reati di “alimenti in cattivo stato di conservazione” ed “alimenti insudiciati e invasi da parassiti“. Inoltre è stato anche multato dai Carabinieri del N.A.S. con una sanzione di 1.000 euro.