la truffa

Dipendente beccato a fare benzina con le carte della Provincia

Da novembre ad oggi avrebbe prelevato in questo modo circa 800 litri di benzina

Dipendente beccato a fare benzina con le carte della Provincia
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Un dipendente dell'ente pubblico è stato arrestato per aver utilizzato le carte carburante della Provincia di Reggio Emilia per fare benzina alla sua auto e riempire varie taniche.

Fare benzina con le carte della Provincia

RAMISETO - Sono stati gli stessi tecnici della Provincia a segnalare il fatto ai militari della Compagnia di Castelnovo ne' Monti e della stazione di Ramiseto sono partite dall'osservazione di anomali movimenti sulle carte della Provincia, destinate all'esclusivo rifornimento delle auto dell'ente.

L'uomo è stato sorpreso in flagranza nel pomeriggio del 30 dicembre mentre faceva benzina e aveva con sé quattro taniche da 20 litri. Quando l’uomo è stato raggiunto dai carabinieri, ha interrotto il rifornimento e ha consegnato loro la carta carburante che stava utilizzando e anche altre tre carte che aveva nella tasca del giubbotto, tutte intestate alla Provincia.

Le taniche nascoste nel garage

Una decina di altre taniche piene di gasolio sono state trovate anche nel suo garage e attraverso l'analisi dei filmati della videosorveglianza del distributore sono state documentate altre analoghe operazioni negli scorsi mesi.

Il 56enne risponde di peculato ed è stato ricostruito che dagli inizi di novembre avrebbe prelevato in quel modo circa 800 litri di benzina.

Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi per verificare il danno provocato all'ente Provincia di Reggio Emilia, nell'ordine di varie migliaia di euro.

Le dichiarazioni del Presidente della Provincia

"La Provincia di Reggio Emilia ripone come sempre la più ampia fiducia nell’operato di carabinieri e magistratura, continuando al contempo a valutare ogni eventuale altra azione interna utile e necessaria a continuare a tutelare l’integrità, economica e di immagine, dell’ente.

È infatti proprio grazie alla segnalazione partita dallo stesso ente provinciale, a seguito di incongruenze emerse durante i rituali controlli effettuati dagli uffici di Palazzo Allende, che sono state attivate le indagini che hanno portato ieri a tale conclusione.

Controlli dunque dovuti, doverosi e decisivi con l’intento di continuare a tutelare l’integrità economica e morale dell’ente stesso e che consentiranno ora alla giustizia di proseguire il proprio corso nei confronti dell’accusato".

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