Divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico per marito violento
Spesso li aggrediva con l’uso di coltelli, cacciaviti e bottiglie e gli chiudeva la cucina perché non mangiassero senza il suo permesso
Un uomo è stato sottoposto al divieto di avvicinamento con il braccialetto elettronico per aver esercitato violenza nei confronti della famiglia.
Marito violento
CASTELNOVO DI SOTTO - Complice anche l’uso smodato di bevande alcoliche, avrebbe dato vita ad una serie di gravi condotte maltrattanti in cui vessava fisicamente e moralmente sia la moglie che i tre figli che, dopo anni, hanno deciso di lasciare casa trasferendosi in altro comune.
Diversi reati
Lui, non accettando la fine del rapporti coniugale e la separazione dalla famiglia, ha quindi attuato, negli ultimi anni, una serie di condotte persecutorie a seguito delle quale i figli, oramai esausti, si sono rivolti ai carabinieri della Stazione di Castelnovo Sotto, che formalizzata la denuncia e acquisito importanti elementi di presunta responsabilità, l’hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia per il reati di maltrattamenti contro familiari aggravati, atti persecutori e lesioni aggravate.
Nessuna possibilità di parlare con le vittime
La Procura reggiana, diretta dal Procuratore Capo Calogero Gaetano Paci, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri di Reggiolo, ha immediatamente richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo, della misura cautelare divieto di avvicinamento alla moglie e ai tre figli e il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dai medesimi prescrivendogli di mantenere da loro una distanza di 1.000 metri, il divieto di parlare con le vittime anche per interposta persona e l’applicazione del braccialetto elettronico.
Divieto di mangiare senza il suo permesso
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri l’uomo per anni, sovente sotto l’effetto di bevande alcoliche, ha maltrattato moglie e figli aggredendoli quotidianamente verbalmente e fisicamente, spesso con l’uso di coltelli, cacciaviti e bottiglie, colpendo con schiaffi e pugni la moglie che non era in grado di guidare o perché non ubbidiva ai suoi ordini e picchiando i figli perché volevano vivere senza le sue regole come ad esempio mettere un vestito che non approvava. In un’occasione bruciando i vestiti dei figli, impedendo loro di uscire e chiudendo a chiave la cucina per evitare che mangiavano senza il suo permesso, staccando la luce elettrica e denigrandoli con offese e minacciandoli di morte quotidianamente, tanto da indurli a lasciare casa.
Ulteriori indagini
Il relativo procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.