Nel mese di settembre 2024, un 21enne si era reso responsabile, nel territorio di Senigallia, in provincia di Ancona, di reati contro il patrimonio, precisamente dei delitti di furto aggravato in concorso e continuato.
E’ ritenuto responsabile di furto aggravato
CORREGGIO – Nella circostanza, il giovane è stato tratto in arresto in flagranza di reato a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. A seguito del dell’iter processuale, il Tribunale Ordinario di Ancona, con sentenza del 12 dicembre 2024, divenuta definitiva il 5 gennaio 2025, lo ha condannato alla pena di 4 mesi e 10 giorni di reclusione e al pagamento della multa di 120 euro, detraendo dal computo della pena i due giorni di custodia cautelare già praticati.
Misure alternative
Con decreto del 29 gennaio 2025, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona ha disposto l’ordine di esecuzione della sentenza con contestuale sospensione della carcerazione, in attesa della valutazione di eventuali misure alternative alla detenzione.
Rigettate entrambe
Successivamente, in data 9 aprile 2025, il condannato ha presentato istanza di affidamento in prova al servizio sociale e detenzione domiciliare, trasmessa al Tribunale di Sorveglianza di Ancona. Con ordinanza del 22 ottobre 2025, il Tribunale di Sorveglianza di Ancona, ha rigettato entrambe le richieste, ritenendo insussistenti i presupposti di legge per la concessione delle misure alternative.
Revocato il decreto di sospensione
Alla luce di tale provvedimento, l’Ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica presso il tribunale Ordinario di Ancona, ha disposto, in data 29 ottobre 2025, la revoca del decreto di sospensione e il ripristino dell’ordine di esecuzione per la carcerazione, dovendo il condannato espiare la pena residua di quattro mesi e otto giorni di reclusione, oltre al pagamento della multa di 120 euro.
In carcere
Il provvedimento restrittivo, trasmesso ai carabinieri della stazione di Correggio per l’esecuzione, ha visto i militari rintracciare il giovane condannato, che veniva dichiarato in arresto per poi, al termine delle formalità di rito, essere condotto in carcere.