Scandiano

Falso Carabiniere e falso avvocato truffano anziana signora

Richiedono soldi e gioielli facendo credere alle vittime di pagare l’avvocato per la difesa legale di stretti familiari fermati dalle forze dell’ordine: i consigli dei Carabinieri

Falso Carabiniere e falso avvocato truffano anziana signora
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Dopo cinque falliti colpi i truffatori sono riusciti nuovamente a colpire.

Falso carabiniere e falso avvocato

SCANDIANO - "Sono il Maresciallo dei carabinieri chiamo perché suo figlio è in stato di fermo per cui servono i soldi per pagare l’avvocato per la difesa legale e per evitare conseguenze penali”. Poco dopo la conversazione telefonica, bussa alla porta dell’abitazione dell’anziana uno sconosciuto che spacciandosi per l’avvocato incaricato per la difesa del nipote, riesce ad ottenere i soldi.

La vittima è una 77enne reggiana

Non tende a fermarsi la collaudata “tecnica” architettata da malviventi senza scrupoli che dopo uno studio scrupoloso della vittima agiscono portando a segno la truffa. Dopo i cinque colpi falliti nel appennino reggiano da parte di anziani che insospettiti hanno chiamato il 112 l’ultimo colpo, in ordine cronologico, è stato portato a segno a Scandiano ai danni di una 77enne reggiana.

In stato di fermo

La donna, ha ricevuto la telefonata da un malvivente che spacciandosi per un maresciallo dei carabinieri riferiva che il figlio era in stato di fermo per cui servivano i soldi per pagare l’avvocato che lo avrebbe dovuto assistere nella difesa legale. La vittima, molto preoccupata per il figlio, dopo poco istanti ha ricevuto la visita dello sconosciuto che spacciandosi per l’avvocato ha ottenuto dall’anziana 800 euro in contanti e preziosi ottenuti con i quali si dileguava immediatamente. La donna successivamente dopo aver percepito di essere stata raggirata dava l’allarme ai carabinieri.

Diffidare

Nonostante quindi la forte campagna di sensibilizzazione portata avanti da anni dai carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia con continui inviti a diffidare dagli estranei i malviventi quindi nella vile condotta truffaldina.

La campagna "Non aprite quella porta"

Per questi motivi i carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, fermo restando le risultanze investigative su questo ennesimo episodio, nell’invitare tutti gli anziani a diffidare dagli estranei e ai familiari degli anziani a ricordare ai loro cari di non aprire agli sconosciuti, rilanciano la campagna “Non aprite quella porta” rivolta proprio agli anziani, ricordano loro i consigli che possono, se seguiti, sicuramente aiutare a non "restare vittime” di questi farabutti:

 

-       non aprire agli sconosciuti e non farli entrare in casa. Diffidare degli estranei soprattutto se siete soli in casa;

-       non mandare i bambini ad aprire la porta;

-       prima di aprire la porta, controllare dallo spioncino e, se si ha di fronte uno sconosciuto aprire con la catenella attaccata;

-       in caso di consegna di lettere, pacchi o qualsiasi altra cosa, chiedere che vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino;

-       prima di far entrare estranei, accertarsi della sua identità ed eventualmente farsi mostrare il tesserino di riconoscimento. Prima di farlo entrare comunque telefonate all'ufficio di zona dell'Ente per verificare la veridicità dei controlli da effettuare. Attenzione a non chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perché dall'altra parte potrebbe esserci un complice;

-       tenere a disposizione, accanto al telefono, un'agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (Enel, Telecom, Acea, etc.) così da averli a portata di mano in caso di necessità;

-       non dare soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di Enti pubblici o privati di vario tipo. Utilizzando i bollettini postali avrete un sicuro riscontro del pagamento effettuato;

-       mostrare cautela nell'acquisto di merce venduta porta a porta;

-       se inavvertitamente si apre la porta ad uno sconosciuto non perdere la calma. Invitarlo ad uscire dirigendovi con decisione verso la porta.

Ma soprattutto chiamare sempre il 112.

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