violenza domestica

Impediva alla moglie di vedere i parenti e la costringeva a subire minacce e violenze: denunciato

L'ultimo episodio lo scorso 14 maggio, quando la donna ha scritto uno stato WhatsApp per fare gli auguri alla madre e l'uomo non l'ha presa bene

Impediva alla moglie di vedere i parenti e la costringeva a subire minacce e violenze: denunciato
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Aveva pubblicato uno stato su WhatsApp nel giorno della festa della mamma, per fare gli auguri sua madre, ma il marito, che le impediva di comunicare con i suoi familiari, dopo averla scoperta si è infuriato strappandole il cellulare dalle mani, e in presenza dei figli minori, si è scagliato sulla donna con brutale violenza. Per questo un 32enne reggiano è stato denunciato per maltrattamenti e allontanato dalla famiglia.

Impediva alla moglie di vedere i parenti e la costringeva a subire minacce e violenze

NOVELLARA - La convivenza matrimoniale dei due coniugi protagonisti di questa storia è stata fin da subito caratterizzata da litigi frequenti. In special modo, negli ultimi 3 anni la vittima era sottoposta a plurime vessazioni psicologiche, l’uomo le impediva ogni contatto con i parenti, la offendeva con parolacce e frasi ingiuriose, le negava ogni assistenza materiale, privandola anche delle medicine, fino a costringerla a fare i lavori domestici nonostante avesse ancora i dolori dopo il parto.

Dalle parole alla violenza fisica

Dopo alcuni mesi, le violenze sono diventate fisiche, infatti con cadenza giornaliera per futili motivi, l’uomo la colpiva con calci, pugni e spintoni nonché con utensili quali grucce dei vestiti o utilizzando dei cavi a modo di frusta, in altre occasioni le legava le mani con una corda, le strappava i capelli, e le calpestava con i piedi la mano, arrivando anche a minacciare di morte la donna.

L'ultimo grave episodio

L’ultimo più grave episodio, che ha visto l’intervento dei carabinieri e il collocamento in una struttura protetta per la donna e i figli, è avvenuto il 14 maggio scorso in cui l’uomo, a seguito della richiesta da parte della vittima di poter contattare la madre nella ricorrenza della festa della mamma, l'ha presa a schiaffi sul viso, strattonandola e percuotendola ripetutamente, e quando la vittima è caduta a terra lui le ha sbattuto la testa contro il muro continuando a colpirla con schiaffi al volto.

Una inaudita violenza che è avvenuta in presenza dei figli minori, causandole lesioni personali aggravate giudicate guaribili in 10 giorni.

L'allarme ai Carabinieri

E’ stata la vittima ad allertare il 112, che nell’immediatezza ha inviato sul posto la pattuglia dei carabinieri della compagnia di Guastalla, che hanno trovato la donna rannicchiata sul divano della cucina in un forte stato di agitazione mentre abbracciava i suoi figli minori, e subito hanno notato evidenti ematomi diffusi sul viso della donna, sul capo, e su entrambi gli arti superiori.

La denuncia

A seguito del fatto e dopo una lunga deposizione della donna, dalle indagini svolte dai carabinieri della Stazione di Guastalla, è emerso che questo episodio era solo uno di una lunga serie di gravi condotte maltrattanti che l’uomo metteva in atto giornalmente da anni nei confronti della moglie.

Per questi motivi al termine delle indagini, i carabinieri hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci un 32enne residente nella bassa reggiana in ordine ai reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personale aggravate.

Allontanato dalla famiglia

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri della stazione di Guastalla ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l'applicazione nei confronti del 32enne della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla vittima, prescrivendogli di non avvicinarsi all’abitazione della donna e ai luoghi dalla medesima frequentati mantenendo una distanza di 1 kilometro e di non comunicare con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo con la persona offesa.

Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Guastalla che hanno condotto le indagini.

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