In zona rossa minaccia due carabinieri con un cacciavite appuntito: arrestato
Minaccia, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale le accuse mossa a un 47enne residente nel reggiano

E' accaduto nella mattinata di giovedì 6 marzo.
Minaccia due carabinieri
REGGIO EMILIA - Nella mattinata di giovedi 6 marzo 2025 una pattuglia della sezione radiomobile della compagnia di Reggio Emilia, durante un servizio di pattuglia nella cosiddetta "zona rossa", ha notato due persone sedute sul marciapiede in via IV Novembre, uno dei quali intento a preparare una pipetta per il consumo di crack.
Si è rifiutato
Alla vista dei carabinieri uno dei due si è immediatamente allontanato, mentre l'altro ha tentato di occultare l'oggetto. Alla richiesta di fornire le proprie generalità e consegnare la pipetta, l'uomo, un cittadino di 47 anni domiciliato a Reggio Emilia, si è rifiutato di collaborare.
Contro di loro
Improvvisamente, ha estratto dalla tasca un cacciavite appuntino e urlando ha minacciato i due carabinieri scagliandosi contro di loro. Ne è nata una violenta colluttazione che ha reso necessario l'utilizzo dello spray urticante da parte dei carabinieri per cercare di contenere la violenza dell’uomo. Nonostante ciò, il 47enne ha continuato ad opporsi alla resistenza, colpendo i carabinieri con calci e pugni anche quando i militari hanno cercato di condurlo sul mezzo militare per portarlo in caserma.
Al pronto soccorso
In seguito all'aggressione, due militari hanno riportato lesioni e sono stati trasportati al pronto soccorso, dove sono stati dimessi con una prognosi di tre giorni.
L'accusa
Per questi motivi con l'accusa di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Reggio Emilia hanno tratto in arresto un 47enne marocchino domiciliato a Reggio Emilia, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci.
Ulteriori indagini
Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.
Su quanto è avvenuto in "zona rossa" da segnalare un intervento del sindacato Sim Carabinieri che scrive che quanto è accaduto
"è l’ennesima dimostrazione di quanto i nostri militari siano esposti a rischi elevati nell’ambito delle attività di controllo del territorio. Minacciare e aggredire chi quotidianamente garantisce sicurezza ai cittadini è un atto inaccettabile, che va condannato con fermezza. Il SIM Carabinieri auspica che, nel pieno rispetto della legge, venga garantita una giusta e proporzionata condanna al responsabile di questa violenza, affinché episodi del genere non rimangano impuniti."