il progetto

La favola Silk-Faw non si è ancora realizzata. Il dirigente: "servono soldi liquidi"

Nel frattempo i lavoratori continuano a licenziarsi in massa

La favola Silk-Faw non si è ancora realizzata. Il dirigente: "servono soldi liquidi"
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Ancora non si sblocca il progetto della Silk-Faw e del suo stabilimento a Reggio Emilia. Intanto i fondi non arrivano e continuano i licenziamenti.

La favola Silk-Faw non si è ancora realizzata

REGGIO EMILIA - Fornitori in tribunale per le ingiunzioni di pagamento, dipendenti che si licenziano in massa, un'indagine della Procura ancora aperta, soldi che non è chiaro ancora se e quando si vedranno. La favola Silk Faw, almeno per ora, è in un vicolo cieco.

A capirlo bastano le parole di Giovanni Lamorte, amministratore delegato dell'azienda sino-americana che doveva costruire a Reggio Emilia uno stabilimento per la produzione di auto elettriche sportive di lusso.

Il progetto

Annunciato con enfasi a maggio 2021, il progetto per ora è arenato. La fabbrica dovrebbe sorgere a Gavassa, ma l'acquisto del terreno più volte annunciato non si è mai avverato.

Nelle promesse c'avrebbero trovato lavoro mille dipendenti, ora ne sono rimasti una trentina, che vanno avanti con gli ammortizzatori sociali. Una quarantina, invece, si sono già licenziati.

Il dirigente: "servono soldi liquidi"

Il dirigente si è così espresso in un'intervista a Il Resto del Carlino:

"Siamo al palo, il progetto è un po' fermo. I soldi ci sono, ma non liquidi come servirebbero a noi. I contratti di finanziamento della casa madre americana li abbiamo fatti valutare anche dai nostri legali italiani e sono reali, per questo siamo relativamente tranquilli".

Stando a queste parole del dirigente, dunque, non tutto sarebbe perduto.

L'inchiesta

Sulla vicenda la Guardia di Finanza di Reggio Emilia ha aperto un'inchiesta ancora in corso. Sul progetto incombe, inoltre, la data di fine marzo, quando la costruzione dello stabilimento deve essere necessariamente inserita nel piano urbanistico del Comune di Reggio Emilia.

Nessun commento sull'intervista da parte dell'amministrzione cittadina, così come da parte dell'assessorato regionale, alle attività produttive che aveva messo in campo 4 milioni e mezzo di euro per l'operazione. Fondi, fortunatamente, mai erogati.

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